Se cerchi su Google “educazione finanziaria” quasi tutti riportano la definizione standard fornita dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (pag.4, foglio6) Noi però non siamo tutti, e tu sei qui perché vuoi informazioni valide ma anche un punto di vista differente.
Pensi che l’argomento sia ostico e distante? Hai ragione a metà. Si tratta infatti di un tema complesso, però è molto più quotidiano di quanto immagini. Dalla spesa di tutti i giorni all’acquisto di una casa, tutto si lega a come gestisci ciò che guadagni, investi o risparmi.
Come vedi il discorso ti riguarda da vicino, in ogni azione o decisione, piccola o grande che sia. Ad esempio, aspetti i saldi per cambiare il guardaroba, la tredicesima per cambiare l’auto, e la pensione per cambiare vita. Evitare che questi passi diventino degli scivoloni, dipende dal tuo livello di educazione finanziaria. Quindi vale o non vale la pena fare un po’ di attenzione in più?
Cos’è l’educazione finanziaria?
Definizione Ocse a parte, in cosa consiste la competenza dell’educazione finanziaria? L’espressione indica in sostanza l’insieme delle nozioni necessarie a migliorare o mantenere il tuo tenore di vita. Spesso si usa il termine alfabetizzazione finanziaria come suo sinonimo. Le due cose sono strettamente legate e quasi consequenziali. Nel dettaglio però si tratta di ambiti differenti.
Quest’ultimo infatti racchiude l’acquisizione dei dati essenziali. È quindi la base teorica, di sicuro importante, però un po’ lontana dalla pratica. L’educazione finanziaria invece è la visione di insieme. Grazie ad essa colleghi tra loro le informazioni e le usi in modo efficiente. Ti difendi inoltre da errori o trappole. Infine valuti con prudenza il rapporto tra rischio e beneficio.
A cosa serve e perché è importante
Sai leggere le bollette domestiche scovando quello che non quadra? Hai da parte abbastanza nel caso succedano eventi imprevisti? Se le risposte non sono dei “si” decisi, allora c’è da lavorarci su. Si tira spesso in ballo uno studio del 2020 effettuato dalla Banca d’Italia. L’indagine misura il grado di dimestichezza economica di 26 nazioni. Nella classifica il Belpaese è penultimo. In sostanza ciò significa che un mucchio di gente gestisce i propri soldi e quelli della famiglia senza capirci molto.
L’ignoranza purtroppo non è una scusa e certi sbagli si pagano cari. Il sistema economico è sempre più articolato. Cresce l’offerta di prodotti di investimento, risparmio e previdenza. Aumentano le opportunità, ma anche le fregature. Essere preparato ti sarà utile per valutare conseguenze positive e negative di ogni decisione. Dirai addio una buona volta agli appuntamenti in banca con un tizio in giacca a cravatta che prima ti rimbambisce di cifre e poi ti dice “firmi qui”. Invece con una solida educazione finanziaria parlerai la stessa lingua del tuo consulente. Mica male no?
Le persone si sentono in balia di mercati azionari, lobby e multinazionali. Però le bolle speculative nascono dal basso. Ogni individuo è parte di una comunità. Tante scelte si moltiplicano e hanno impatto su un intero sistema. Avere consapevolezza di quelle scelte fa la differenza per realizzare i propri progetti di vita. Influenza inoltre il benessere economico di un intero Paese.
L’educazione finanziaria è anche determinante nello sviluppo sostenibile. Ogni volta che i tuoi soldi si muovono, magari finiscono in fondi che alimentano l’inquinamento o iniziative discutibili. Ok, è impossibile seguire ogni centesimo, però almeno farai la tua parte per ciò che potrai.
Come e dove imparare l’educazione finanziaria
In una società ideale, la risposta al titolo sarebbe “a scuola”. In tal senso però, il sistema didattico nazionale è ancora acerbo. Esistono infatti alcuni programmi promossi da Stato ed Enti locali. Tuttavia si tratta di interventi insufficienti, poco pubblicizzati e non abbastanza incisivi.
C’è poi una vasta offerta di corsi di ogni tipo, erogati da strutture private o professionisti. La maggior parte di essi sono a pagamento. Una piccola fetta comprende risorse gratuite ma ovviamente limitate. Queste però restano comunque utili per farsi un’idea sull’argomento.
Non mancano pure percorsi di formazione per diventare insegnanti di educazione finanziaria. A proposito, verifica sempre le qualifiche dei docenti e le certificazioni che rilasceranno. Resta in fine l’alternativa “fai da te”. In pratica studi tramite video online, webinar, oppure su tradizionali libri.
5 libri che ne parlano “per davvero”
Sull’opzione di studio “alla vecchia maniera”, spendiamo qualche parola in più. Innanzi tutto se compri volumi troppo tecnici, sprecherai soldi, ti scoraggerai e abbandonerai presto l’impresa. D’altro canto però, distingui pure i titoli che sembrano accattivanti ma in realtà contengono fuffa.
Inoltre ci sono parecchi testi confusi o spacciati per manuali di educazione finanziaria. Magari sono pure letture illuminanti, però riguardano tutt’altro. Spesso e tardi, infatti scopri che parlano di come diventare ricchi, migliorare la propria autostima o sviluppare la comunicazione assertiva. Per evitare errori del genere eccoti una lista un po’ più mirata sull’argomento:
- Capire l’economia for dummies di Roberto Fini. Molto valido e perfetto per chi parte da zero.
- Finalmente ho capito l’economia di Maurizio De Pra. Ottimo come cultura generale in campo monetario. Temi come inflazione, PIL, banche e spesa pubblica diventano alla portata di tutti.
- Manuale di educazione finanziaria di Beppe Ghisolfi. Come si dice, il nome è tutto un programma.
- Padre ricco, padre povero di Robert Kiyosaki. Spiega concetti fondamentali in modo semplice e accessibile. È una buona guida di partenza per capire come risparmiare o investire meglio.
- La psicologia dei soldi di Morgan Housel. Rivela meccanismi mentali alla base dei comportamenti. Conoscerti e capirli significa usare in modo più prudente il denaro evitando di cadere in errore.
Sano e salvo a destinazione anche questa volta. Da qui in avanti prosegui da solo. Tranquillo, è tutto gratis, ci basta una stretta di mano e un commento.