Quanto potere e significato c’è nelle parole “mi sento bene”? Questa semplice frase descrive la consapevolezza del proprio stato generale. Dicendola si comunica molto più di quanto si immagini. Infatti riassume il tono dell’umore, il vigore, la tranquillità, in sintesi il benessere psicofisico.
È inoltre l’affermazione del proprio livello di autostima, di soddisfazione personale e di resilienza. Vuol dire essere presenti e in contatto con l’interiorità e con l’esterno. Proprio attraverso l’esperienza sensoriale si percepisce sé stessi e il mondo fuori.
L’antico motto “mente sana in corpo sano”, con varie declinazioni, rende bene l’idea. Tuttavia racconta solo una parte della storia. Come dire: è nato primo l’uovo o la gallina? Bè, la salute fisica è di certo il presupposto base.
Una condizione patologica e di sofferenza è incompatibile con la piena serenità. Stare in forma però non è una garanzia. Infatti pure il disagio emotivo fa ammalare il corpo. Bisogna lavorare costantemente su entrambi i fronti perché hanno reciproca influenza.
Quindi in cosa consiste esattamente il benessere psicofisico? E possibile raggiungere e restare in questa condizione di grazia? Il nostro ruolo è aiutarti proprio in questa impresa. Sali a bordo e ti porteremo fino a destinazione.
Cosa si intende per benessere psicofisico?
Spesso si pensa al corpo e alla mente come due insiemi separati che però lavorano in simbiosi. La realtà è che la mente “è” il corpo, e viceversa. Si parla infatti dello stesso identico organismo. Nell’’equilibrio sta appunto il benessere psicofisico.
L’espressione sostituisce l’obsoleta definizione di “salute”. Quest’ultima era fino ieri “l’assenza di malattie o di infermità”. Oggi si è capito che ciò non basta. Entrano in gioco anche fattori di tipo ambientale, relazionale e sociale. L’individuo sta davvero bene solo quando tutti questi ambiti della vita sono in armonia.
Di conseguenza cambia pure il concetto di “miglioramento” del benessere psicofisico. Non si intende più come cura o eliminazione di un problema. Diventa così un diritto e un progetto esistenziale da costruire giorno per giorno.
5 consigli per il benessere fisico e mentale
Abbiamo visto quindi che il benessere psicofisico è una condizione globale e profonda. Coinvolge ogni aspetto della vita. Inoltre va protetto di continuo perché cambia insieme all’individuo e all’interazione con la realtà. Nel corso dell’esistenza, mente e corpo assorbono gioie e successi. Però affrontano pure dolori e fallimenti.
Inoltre si intossicano con cibo spazzatura, inquinamento, emozioni negative e abitudini sbagliate. La soluzione non è diventare insensibile e anestetizzarsi. È piuttosto prestare attenzione ai segnali e imparare a gestire ciò che si può controllare. Adesso starai pensando “Va bene, tutto chiaro, ora datemi la ricetta per la felicità”.
Purtroppo un “link ai miracoli” ancora non esiste. Però ti daremo dei consigli pratici ed efficaci per migliorare già da domani il tuo benessere fisico e mentale. Tra soliti e insoliti suggerimenti ecco la nostra lista.
1.Cura il tuo habitat personale
Se fuori il mondo è caos, rumore, smog, ecc, crea uno spazio protetto. La casa è il luogo dove ci rifugia per sentirsi rilassati e al sicuro. Tuttavia spesso diventa essa stessa una trappola senza saperlo. Ci sono inquinanti casalinghi che sono altrettanto tossici. Semplici agenti come sporco e polvere si trasformano in veleni se ci è esposti quotidianamente.
Inoltre il disordine contribuisce allo stress. Quindi mantieni il più possibile pulito e in ordine il tuo ambiente domestico. Presta attenzione a dettagli quali il giusto grado di illuminazione, temperatura e umidità. Se puoi utilizza vetri a isolamento acustico. Gioca con i colori, forme e profumi per allestire un habitat dove ti senti a tuo agio. Il tuo benessere psicofisico dipende pure dalla salubrità e dal confort del posto in cui vivi.
2.Impara ad ascoltarti e a gestire le emozioni
Non devi stare sempre “a mille”. Se di tanto in tanto ti senti un po’ sotto tono va bene così. È necessario assecondare i propri ritmi senza forzarsi. È importante pure trovare il tempo per non fare niente. Sbrigherai più cose quando hai più energia, e te la prenderai con calma quando sei “in riserva”. Certo a volte i momenti così capitano proprio quando hai degli impegni. Se proprio devi allora pazienza! Però poi concediti una pausa extra per recuperare. Altrimenti quando puoi rimandare fallo senza sensi di colpa.
Il benessere psicofisico è uno stato dinamico. Un attimo prima sei in pace con l’universo, poi ti impantani nel traffico e sei punto e da capo. Dillo al monaco Zen che è facile mantenere la calma quando stai tutto il giorno a meditare in cima a una montagna! Sei efficiente se ciò che provi ti guida ma non ti sconvolge. Osserva se la tua reazione interiore è esagerata rispetto a ciò che accade. Cerca la vera fonte della tua rabbia, tristezza o paura e sarai centrato anche sotto stress.
3.Il leitmotiv è…basta che funzioni!
Ci sono centinaia di strategie che puoi usare per migliorare il tuo benessere psicofisico. C’è chi dice di allenarsi e anche come. Altri puntano sul training autogeno, sulla Mindfullness e perfino sulle arti marziali. Fatto sta che va bene tutto, ma trova ciò che va bene per te. Se fare Tai Chi prima di andare al lavoro ti dà pace, allora fallo. Però va bene anche una semplice passeggiata.
Un metodo è efficace soprattutto se ti piace. Sembra uno slogan ma è la verità. Per finire, chi dice che devi adottarne uno soltanto? L’argomento di cui parliamo ha un sacco di sfaccettature giusto? Allora un approccio olistico è quello che ci vuole. Ad esempio fai pesi per esprimere la tua fisicità. Però dedicati pure allo Yoga per riconnetterti con la tua emotività.
4.Chi “non” dorme non piglia pesci
Dormire bene è essenziale. Serve alla concentrazione, alla produttività e soprattutto alla salute. Una cattiva qualità del risposo determina problemi come: obesità, diabete, patologie cardiovascolari, disturbi dell’umore, ecc. Ad ogni età corrisponde un numero ideale di ore di sonno. Ad esempio si va dalle 14-17 ore per i neonati, fino alle 6-8 ore per gli adulti. Da questo punto di vista le regole sono quelle comuni. È preferibile andare a letto e alzarsi più o meno alla stessa ora.
La temperatura ideale in casa è tra i 18 e 20 gradi in ogni stagione. Meglio mangiare più leggero la sera. Inoltre si consiglia di evitare l’uso di dispositivi digitali almeno un’ora prima di coricarsi. Il sonno non è solo importante per recuperare le forze. È una risorsa indispensabile del benessere psicofisico. Durante questa fase il sistema mente-corpo si rigenera e si ricarica. Avvengono processi metabolici assolutamente necessari. La cura migliore per una pessima giornata è sempre una buona nottata.
5.Il benessere psicofisico nel piatto
Ok, “L’uomo è ciò che mangia”, ma anche come, quando e quanto mangia. Che lo dica Ippocrate o Feuerbach per noi cambia poco. Quello che assumi e assimili si trasforma in energia e in massa corporea. In pratica diventa parte di te.
Quindi l’alimentazione è fondamentale per il benessere psicofisico. Il cibo non è solo carburante ma è pure un elemento naturale della “normalità”. Infatti disturbi come anoressia e bulimia sono proprio malesseri che si esprimono attraverso di esso.
È facile dire che per stare bene bisogna: mangiare sano, in modo corretto ed equilibrato. Non basta acquistare prodotti biologici, limitare grassi, zuccheri, alcol, e bla bla bla. Tutto è soggettivo, quello che fa bene a un altro può far male a te.
Le ragioni sono: allergie, intolleranze e mutamenti imprevedibili del corpo. Inoltre seguire lo stesso regime per tutta la vita è impossibile. Il corpo cambia e si invecchia. Un buon consiglio è però variare il più possibile.
Più si mangia un alimento, più il corpo diventa bravo a digerirlo. Tuttavia nella società moderna è difficile trovare cibi davvero genuini. Pensi di avere il controllo sulla tua salute partendo dal carrello della spesa? Purtroppo è un’illusione.
Solo se coltivi verdure, hai animali che procurano latte e uova e ti macini il pane, “forse” puoi dirlo. Per questo meglio mangiare di tutto un po’. Variare la qualità riduce la quantità di danni. Per finire non dimenticare due aspetti essenziali, “il piacere” e “l’interazione sociale”.
La buona alimentazione non è solo quella che sazia e sostenta. Serve la componente della gratificazione e pure della condivisione. Il cibo attiva tutti i sensi, dalla vista all’olfatto prima ancora che il gusto. Limitarsi ad un’azione necessaria ma meccanica, significa svuotarla del suo ruolo nel benessere psicofisico.
Le 12 diete più conosciute
Non esiste una dieta universale che garantisce il benessere psicofisico. Ciascuna inoltre non si può adottare in modo permanente. Un individuo può sperimentarne diverse in base alle proprie esigenze. Ecco le più conosciute e diffuse.
- Dieta Mediterranea. Famosa in tutto il mondo. Prevede un consumo equilibrato di carboidrati (45-50%) e proteine (15-20%). Per i grassi (25-30%) si prediligono quelli insaturi (olio vegetale) rispetto agli insaturi (burro). Abbondanza di frutta, verdura e legumi.
- Dieta Plank. Carboidrati e fibre sono banditi. È un regime incentrato su proteine e caffè come energetico.
- Dieta Dissociata. Separa i carboidrati da grassi e proteine. La teoria è che combinarli ostacoli o rallenti l’assimilazione di nutrienti.
- Cronodieta. Ne esistono diverse varianti. Il consumo di calorie cambia con l’orario della giornata, seguendo i bioritmi del corpo.
- Dieta DASH. È l’acronimo di Dietary Approaches to Stop Hypertension. Alternativa alla Mediterranea con ridotto apporto di sodio per curare la pressione alta.
- Diete low carb. Gruppo di piani alimentari che impongono pochi carboidrati. Ne fanno parte il modello Atkins e quello Scarsdale.
- Dieta Macrobiotica. Detta anche Yin e Yang. Segue l’equilibrio degli elementi per bilanciare i canali energetici.
- Weight Watchers. Più educazione alimentare che dieta. Ogni cibo corrisponde a dei punti. L’obiettivo è raggiungere la quota calorica ideale.
- Dieta Paleolitica. Riporta alla preistoria, quando gli individui non mangiavano carboidrati complessi o zuccheri. Prevede frutta e verdure crude, cotture e cibi semplici.
- Dieta Zona. Si guada alla chimica dell’organismo. Lo schema è fisso con 40% di carboidrati, 30% di grassi e 30% di proteine.
- Dieta Chetogenica. Investe sulle proteine e riduce i carboidrati per indurre il corpo a bruciare le riserve di grasso.
- Dieta del gruppo sanguigno. Il cibo fa bene o male a seconda della genetica. In base alla classe 0, A, B o AB sono ammessi o esclusi specifici alimenti.
Differenza tra alimentazione, nutrizione e dieta
C’è differenza tra alimentazione, nutrizione e dieta. La prima è il modello generico che dipende da fattori culturali, geografici, anagrafici e dalle preferenze individuali. La seconda è l’aspetto scientifico della prima. Rappresenta l’apporto di sostanze necessarie o utili allo sviluppo e al funzionamento dell’organismo.
La terza è invece uno schema concepito per un obbiettivo. In questo caso il cibo è lo strumento o il mezzo per raggiungere quel fine. Quest’ultimo di solito è dimagrire e migliorare l’estetica. C’è però anche il curare o alleviare uno o più disturbi (diabete, ipertensione, ecc). Comprendere i confini e i limiti di ogni termine serve ad agire in modo più efficace.
Infatti ci si può alimentare senza però nutrirsi adeguatamente. Allo stesso modo ci si può nutrire senza tuttavia centrare il bersaglio. Una dieta serve proprio a puntare a un particolare traguardo. Una volta raggiunto bisogna poi mantenerlo.
Con una dieta adeguata si incrementa la sicurezza nel proprio aspetto fisico. In alcuni casi si fa anche a meno dei farmaci. Con simili presupposti è facile capire quanto conta nell’ottica del benessere psicofisico.
Prima era tutto in un articolo, ora è tutto nelle tue mani. Puoi cominciare fin da ora a mettere in pratica i nostri consigli. E c’è anche un’altra cosa che puoi fare immediatamente, lasciarci un tuo commento.