L’Italia attualmente è quinta nella classifica tra i paesi europei con maggiore pressione fiscale. È però addirittura prima per evasione. Se l’una dipenda dall’altra, o viceversa, è oggetto di dibattito. Con questi presupposti è ovvio che uno dei desideri del popolo nostrano sia pagare meno tasse.
Questo sogno è realizzabile pure in modo lecito, senza infrangere la legge? Certo, anche se entro certi limiti e a precise condizioni. I primi riguardano l’entità del risparmio, i secondi invece i modi per ottenerlo. In realtà la soluzione al problema è semplice: trovare un bravo commercialista!
Tuttavia se sei qui magari preferisci l’autonomia. C’è pure la possibilità che tu abbia già un valido consulente, però desideri comunque saperne qualcosa in più. Se una delle due circostanze ti porta qui, sei il benvenuto. Oggi ti daremo qualche dritta per riordinare pensieri e coordinare azioni.
Pagare meno tasse in Italia: un’impresa sempre più dura
Per pagare meno tasse legalmente, “basta”: districarsi tra le norme, sfruttare il sistema e fare bene i conti. Tu dirai: nient’altro? È vero, la cosa è piuttosto complicata, però vedrai che un po’ alla volta ne verremo a capo. Quello che tu chiami guadagno il Fisco lo chiama base imponibile.
Su questa cifra calcola quanto pagherai. Prendi confidenza con due parole importanti: deduzione e detrazione. La prima non è il ragionamento logico con cui Sherlock Holmes risolve i casi. Inoltre la seconda non è un trattamento ortopedico. Ok sdrammatizziamo, però adesso facciamo sul serio.
La deduzione abbassa la base imponibile. La detrazione invece riduce la percentuale delle imposte. Queste si distinguono in dirette e indirette. Le prime colpiscono i soldi che già hai o che percepisci. Le seconde li intaccano nel momento in cui li spendi per beni o servizi. Eccole qui:
- Imposte dirette: Irpef, Ires, Irap
- Imposte indirette: Iva, Imposta di Registro, Imposta di Bollo, Imposta Ipotecaria e Catastale, Accise, Tributi minori, Imposta sulle Successioni e Donazioni.
All’inizio degli anni ’90, per un 1 milione di lire speso, tra deduzioni e detrazioni si risparmiava quasi la metà. Alla fine dello stesso decennio quel gruzzolo si riduce alla “metà della metà”. Per finire, la conversione all’Euro dà il colpo di grazia. In pratica pagare meno tasse è un lavoro sempre più duro e meno proficuo. Proprio per questo è importante farlo con tutta l’astuzia possibile.
Il tuo “tax coach” di fiducia
Come dicevamo in principio, un bravo fiscalista è una figura essenziale per rendere più leggera la vita e più sostenibile l’attività. Tuttavia non sempre chi ce l’ha lo “sfrutta” bene. Se pensi: aiutarmi a pagare meno tasse non è il suo mestiere? Giusto, però a volte serve qualche imbeccata.
Il commercialista copre tutti i servizi CAF. Non tutti i CAF però offrono le prestazioni di un commercialista. Quest’ultimo costa di più, è vero, ma a te serve consulenza non solo assistenza. L’assurdo è che spesso c’è chi ha il commercialista, lo paga pure, ma lo usa come un semplice CAF.
E il patronato? Si tratta di una struttura a parte che si occupa di pratiche di previdenza e indennità. Adesso sai quanto e perché è importante capirci qualcosa in materia di adempimenti e tributi. In questo modo ti rivolgerai al tuo “tax coach” di fiducia, con un maggiore livello di consapevolezza.
Spese deducibili e detraibili: quali sono?
Conosci già la differenza tra deduzioni e detrazioni, però quali sono le une e le altre? Saperlo influenza il lavoro del tuo commercialista. Per pagare meno tasse infatti servono tutti gli elementi. La sua parte è usarli, la tua è fornirli nei modi corretti e nei tempi giusti. C’è inoltre distinzione tra spese deducibili “parzialmente e interamente”. Oh no! Lo stiamo perdendo! Lo stiamo perdendo! Ricorda che ogni voce dell’elenco significa più soldi nelle tue tasche. Ci sei? Ok, l’abbiamo ripreso:
- Spese interamente deducibili. Libri e giornali di settore – Cancelleria – Computer e accessori- Utenze intestate all’azienda – Valori bollati – Spese per il personale e per gli autoveicoli – Pubblicità, promozioni e patrocini – Trasferte, buoni pasto e spesa.
- Spese parzialmente deducibili. Rivalutazione beni strumentali d’impresa (valgono pure quelli ammortizzati già dedotti) – Acquisto e manutenzione auto aziendale – Smartphone, Tablet e contratti di telefonia aziendali – Alberghi, ristoranti, rifornimenti carburante – Affitto abitazione se coincide con la sede dell’attività – Corsi di formazione, piani di ricerca e sviluppo – Spese di rappresentanza – Acconti su imposte basati sul metodo previsionale – Pensioni integrative, polizze vita e infortuni.
A questa lista, per professionisti e titolari di attività, se ne aggiunge pure un’altra. Si tratta di altre voci che riguardano gli stessi soggetti in veste di cittadini privati e per i lavoratori dipendenti.
- Deduzioni Irpef. Polizze vita e infortuni – restyling edilizio ed efficientamento energetico – previdenza complementare – contributi colf e badanti – spese per adozioni internazionali – assegni di mantenimento ex coniuge – contributi e casse previdenziali di appartenenza – versamenti a enti religiosi, benefici e fondazioni.
- Detrazioni Irpef. Spese sanitarie e medicinali – interessi passivi per mutuo casa – spese di istruzione dei figlie e canoni di locazioni per studenti fuori sede – asili nido – spese per familiari a carico e con disabilità.
Il giusto regime fiscale per pagare meno tasse
Chi ben comincia è a metà dell’opera, e pure dell’impresa! Infatti scegliere il giusto regime fiscale è fondamentale per pagare meno tasse. Qui di seguito te ne suggeriamo alcuni. Tu sceglierai poi in base a quelle che sono le tue esigenze. Ancora un volta, valuta cosa fare consultando un esperto.
Regime forfettario. Si tratta dell’ex regime dei minimi ed è una condizione fiscale agevolata “ad esaurimento”. In pratica è accessibile se hai meno di 35 anni e dura al massimo per 5. Quali sono i vantaggi? Niente Irpef o addizionali ma una sola imposta dal 5% al 15%. Inoltre i beni che vendi o i servizi che offri sono esenti da IVA. Per finire la contabilità è nettamente più semplice. Bello no?
Passaggio alla SRL. Spesso si sceglie la ditta individuale per i minori costi di gestione. Tuttavia le tasse sono a scaglioni. Inoltre in caso di passività il tuo patrimonio è esposto. Se non benefici già del regime forfettario, la Società a Responsabilità Limitata è un’opportunità da cogliere.
Aliquota start-up. Hai regime forfettario però ti tocca l’imposta al 15% invece che al 5%? Questa strategia fa proprio al caso tuo. Tuttavia è attivabile: se 3 anni prima della nuova partita IVA non esercitavi attività professionale, di impresa o artistica. Se la nuova attività non è prosecuzione di una vecchia. Se i ricavi dell’attività, svolta in precedenza da terzi, l’anno prima non superano 65mila euro. Anche l’Aliquota start-up, come il regime dei minimi ha durata di 5 anni.
Holding-Trading. È la condizione in cui una società “madre” ha quote di partecipazione in altre società “figlie”. Grazie a questo schema è possibile abbattere notevolmente la pressione fiscale.
Ora sai cosa fare per pagare meno tasse. Hai trovato quello che cercavi? Lasciaci un commento.