In teoria e per consuetudine, il periodo di sviluppo di un individuo va dall’infanzia all’età adulta. I canali attraverso i quali ci si forma sono: famiglia, scuola, amici e lavoro. Tuttavia nella pratica e nella realtà, quel percorso non finisce mai. È quello che si chiama crescita personale.
Spesso la si confonde con una sorta di moda, di disciplina olistica o spirituale. Invece è molto più di qualcosa che si impara da un guru o da un corso motivazionale. È il bagaglio che ci si porta dietro in un’intera esistenza. Inoltre si arricchisce con il tempo, tra esperienze e sperimentazioni.
Nelle prime fasi della vita, a decidere e guidare, ci sono genitori e insegnanti. La trasformazione è spontanea e avviene quasi senza accorgersene. Dopo però il cammino continua in autonomia. Diventarne consapevoli cambia la crescita individuale in miglioramento personale.
L’errore frequente è credere che a un certo punto il tragitto sia già finito. Ci si convince di non dovere o poter imparare di più. Così però si rinuncia alla possibilità di progredire ancora. Il risultato è spesso restare imprigionati per anni negli stessi schemi autolimitanti.
La crescita personale è una condizione permanente di ricettività e adattamento. Evoca molto da vicino il principio giapponese denominato Kaizen. Infatti non è perfezione ma perfezionamento. Inoltre anche se è “personale”, coinvolge pure gli altri e il mondo.
Un gradino dopo l’altro, conduce a vette più alte di autostima, di equilibrio e serenità. La nostra parte è fornirti il primo scalino della rampa. La tua è usarlo per salire sempre più in alto!
Crescita personale: un dono, una scelta e una responsabilità
C’è una prima grande verità da comprendere. La crescita personale è il corso naturale delle cose, ma pure un dovere verso sé stessi. Diventare più grandi e più forti è una cosa che accomuna gli esseri umani e le piante. Solo i primi però hanno anche la facoltà di deciderlo.
Quindi non è solo un dono ma anche una responsabilità. Un albero si accontenta del sole e della pioggia che lo toccano. Un individuo invece cerca il modo e il posto giusto per germogliare. La domanda è: tu fermi e resti quello che sei o vai avanti? Sembra quasi l’enigma “pillola azzurra, pillola rossa” di Matrix, vero? Il fatto che tu sia qui vuol dire che hai già fatto la tua scelta.
I 2 step e i 7 principi dell’evoluzione personale
L’evoluzione personale si attua in due passaggi. Il primo step è capire dove sei e quello che hai. Non è sbagliato aspirare a qualcosa di più. Però mostra gratitudine per ciò che già possiedi. Infatti la voglia di essere artefice della tua crescita personale è frutto di tutto il tuo background.
Il secondo step è stabilire quello che cerchi e dove vuoi arrivare. La società ti mette davanti sempre nuove cose da desiderare. Non tutte però sono davvero essenziali. Fai in modo che obbiettivi e sogni siano ideali ma pure funzionali. Ok, ma come avere una crescita personale?
La risposta non può e non deve essere univoca. Si tratta di una materia che ne racchiude tante altre. L’approccio è un po’ quello di un direttore d’orchestra. In pratica il suo ruolo non è saper suonare tutto ma far suonare tutti in armonia. I tuoi “strumenti” cambieranno con l’esigenza.
Saranno ad esempio: un’alimentazione diversa, una comunicazione più efficace, maggiore assertività, empatia e intelligenza emotiva. Allenerai la tua capacità di problem solving, la tua efficacia nelle relazioni e nel lavoro. Per darti il “La” eccoti 7 principi validi sempre.
Smetti di guardare fuori e comincia a guardarti dentro
A volte è difficile accorgersi da soli delle fasi di stallo. Infatti una delle molle più comuni del cambiamento è l’invidia. Osservare ciò che hanno gli altri evidenzia quello che manca a te. Questo sentimento è “buono” quando ti spinge a un miglioramento personale. Tuttavia non lo è più quando diventa corrosivo e malsano. È utile perché ti smuove ma improduttivo se non porta a un’azione efficace. Il giorno che comprendi di volere o meritare di più è decisivo.
Da lì in poi però procedi per conto tuo. Non ostinarti a raggiungere gli altri, cerca piuttosto di superare te stesso. Ricorda inoltre che la crescita personale non segue una sola direzione. Fermi tutti! Che vuol dire? Significa che ciò che lasci dietro alle spalle non è da buttare. Passato, presente e futuro sono solo costruzioni mentali. Pensa allo scorrere di un fiume. Qual è l’acqua del prima, del durante e del dopo? Quindi mentre migliori e trovi te stesso, cerca pure di non perderti di vista.
Non essere solo uno che comincia, diventa uno che conclude
Si dice “chi ben comincia è a metà dell’opera”. Sai che c’è di nuovo? L’inizio è sopravvalutato. Spesso si crede che questo sia la chiave del successo in qualsiasi impresa. Certo, una buona posizione nella griglia di partenza aiuta se corri in Formula 1. Il vantaggio è un’assicurazione in caso di imprevisti come gomme forate, guasti o incidenti. Però hai mai visto un pilota accostare perché ha cambiato idea?
Ecco, nella vita invece accade esattamente questo. Si comincia pieni di entusiasmo, ma poi questo viene meno. La motivazione è importante, però la costanza è determinante. Ogni giorno si fanno “troppi primi passi”. La crescita personale è un lavoro per maratoneti, non per centometristi. Se non alleni la perseveranza, collezionerai tanti avvii ma altrettante rinunce.
Immagina di essere dentro una storia
Pensa a un romanzo o una pellicola che parla di te. A prescindere dal genere, supponiamo che il protagonista faccia sempre le stesse cose. Teorizziamo che trascorra ogni giorno uguale al precedente. Tu leggeresti un libro simile? Guarderesti un film così? Si dice che prima di lasciare questo mondo si riveda tutta la propria vita. Con questi presupposti morirai…pure di noia! Fatto sta che arrivati alla fine non si torna indietro. Infatti quella è l’unica lettura che porti sul treno, l’unica proiezione che danno sul volo. La buona notizia è che sei sempre in tempo per sconvolgere la trama.
Quando il tempo è scaduto, qualunque rimorso non sarà mai forte quanto il rimpianto. Per il primo infatti c’è il perdono, per il secondo no. Supera la routine e le tue zone di confort. Viaggia, apri la mente e allarga i tuoi orizzonti. Uscire dal proprio ambiente è illuminante. Aiuta a capire se l’errore sta in te o nel contesto in cui vivi. Restiamo in tema con una citazione di Fight Club. “Se ti svegliassi ad un’ora diversa in un posto diverso, ti sveglieresti come una persona diversa?”.
Non muoverti mai senza una strategia
L’idea di cominciare un percorso di crescita personale a volte è come una scarica di adrenalina. Tuttavia, superata l’euforia del momento, è essenziale fare un programma. Inutile partire senza avere chiaro il sentiero da percorrere. Fare tutto da soli spesso scoraggia. Magari si teme di non rispettare la tabella di marcia. In tal caso è buona regola avvalersi di un life coach. Sia chiaro, sbagliare è sempre consentito. L’errore è parte del processo di evoluzione personale.
Tuttavia quando hai un piano d’azione, il fallimento è solo una possibilità. Quando invece procedi alla cieca, esso diventa una certezza. Inoltre con l’adeguata programmazione rimedi agli imprevisti e aggiusti la rotta. Per finire, le correzioni al tuo progetto sono pure spunti di riflessione. Senza questa, un’esperienza è solo un evento e non diventa mai un insegnamento.
Pianifica la tua vita come fosse una vacanza
Quindi giro per locali, alzo il gomito, mi sveglio tardi, vado in spiaggia e penso solo a divertirmi? Eh, magari! Però puoi prepararti con lo stesso spirito. Quando prendi le ferie hai di solito solo 1 o 2 settimane a disposizione. Quindi cerchi di tirare fuori il meglio, considerando che il periodo è limitato. Se ci pensi però lo è anche la tua vita.
Ok è triste ma è la verità. Ora invece di deprimerti, perché non ragionare allo stesso modo? Scegli con cura chi e cosa merita la tua attenzione. Non sprecare tempo ed energie con qualcuno o qualcosa che non ne vale la pena. Tanta gente spera di recuperare 1 anno di frustrazioni in soli 7 giorni. Se invece investi nella tua crescita personale, guadagnerai 1 anno “e” 7 giorni. Ti sembra poco?
Accogli i momenti belli ma non respingere quelli brutti
Vittorie, soddisfazioni e certezze fungono da balsamo per l’anima. Sono importanti per infondere serenità e fiducia. In pratica costruiscono la felicità. Però la vita è fatta anche di sconfitte, dubbi e frustrazioni. Nel quadro generale, il male è centrale almeno quanto il bene. Un’esperienza difficile ha il potere di ostacolare la crescita personale, ma pure di stimolarla. Non temere il dolore perché esso definisce chi sei e chi diventerai. La differenza sta nel gestire la sofferenza.
Infatti il primo è una sensazione. È una reazione naturale a qualcosa di negativo. La seconda è uno stato emotivo. Solo in principio è collegata all’evento scatenante. In pratica la sua durata e la sua intensità dipendono da te. Se non la controlli ti soffocherà. Invece se la metabolizzi farà il suo corso. Quello che accade, per quanto spiacevole, diventa parte di te. Ti aiuta a conoscerti meglio, a sviluppare empatia e resilienza.
Non concederti di invecchiare senza crescere
Con un po’ di fortuna spegnerai tante candeline, però il regalo più grande sarà la tua crescita personale. Ogni anno che passa è un bilancio delle cose da tenere e da buttare via. È una riflessione su ciò che migliorerai o che cambierai completamente. Non si cresce senza invecchiare, tuttavia a volte si invecchia senza crescere. Questo accade quando gli errori si dimenticano e si ripetono. Quando gli sbagli si riducono a rimorsi e non diventano lezioni di vita.
Inoltre fai tesoro anche delle esperienze degli altri. Un aspetto positivo del guardare il prossimo è anche non cascare nelle sue stesse trappole. Un ultima cosa, accetta le critiche e considerale un’opportunità di crescita individuale. Distingui i valori dalle convinzioni. Proteggi i primi, ma metti in discussione le seconde. Rammenta che tutti prima o poi saranno vecchi ,ma solo pochi diventeranno saggi.
I 10 migliori libri di crescita personale
Vuoi approfondire l’argomento della crescita personale? Ecco una lista dei top 10 libri in materia.
- La via del guerriero di pace di Dan Millman. In parte autobiografico, contiene spunti preziosi per guardare la realtà da un’altra prospettiva e trovare il senso delle cose tra saggezza e ironia.
- How we learn di Benedict Carey. La crescita personale si attiva “imparando a imparare”. L’esistenza è la somma delle capacità che si acquisiscono. Il trucco è farlo nel modo giusto.
- L’alchimista di Paulo Coelho. Romanzo di formazione che insegna il potere e il dovere di realizzare i sogni. La crescita individuale e la “leggenda personale” sono la stessa via.
- Il potere delle abitudini di Charles Duhigg. Le abitudini passate determinano il presente, quelle presenti il futuro. Capirle e modificarle ha impatto sulla salute, sul lavoro, sulla vita.
- Le vostre zone erronee di Wayne Walter Dyer. Uno spirito è indipendente quando si libera dagli ostacoli che lo frenano. Il trucco sta nell’individuarli e rimuoverli.
- Il vicolo cieco di Seth Godin. Quando perseverare e quando invece rinunciare? Capire la differenza per lasciar andare ciò che non funziona, senza senso di colpa
- Pensa e arricchisci te stesso di Napoleon Hill. Dune sta a Guerre Stellari come questo volume sta ai principali testi sulla crescita personale e alla cultura di massa.
- Come migliorare il proprio stato mentale, fisico e finanziario di Antony Robbins. Uno dei più famosi life coach spiega come migliorare la qualità della vita superando la paura di sbagliare.
- Diventa chi sei di Emilie Wapnick. Avere tante, troppe passioni è un ostacolo alla crescita personale? Questa guida per “multipotenziali” aiuta a destreggiarsi restando sempre focalizzati.
Fermi tutti, ecco una “bonus track” di frasi sulla crescita personale per ispirarti ogni giorno. Adesso è tutto. L’articolo ti è piaciuto tanto o tantissimo? Dillo in un commento.