Quante volte hai sentito che “per stare bene con gli altri bisogna prima stare bene con sé stessi”. Questa autonomia esistenziale è sia un dono che una capacità. Si possiede e a volte si perde. Però pure si ritrova e si sviluppa. Non è permanente, infatti occorre alimentarla per tutta la vita.
Amarsi e prendersi cura della propria persona è un po’ come lavarsi i denti. Basta poco ma serve farlo ogni giorno. Quindi quali sono le regole per l’igiene mentale quotidiana? Più che una formula si tratta dell’equilibrio tra pensieri, emozioni e comportamenti. Ha ripercussioni in ogni ambito.
È una potente coerenza viscerale che genera autostima e benessere psicofisico. Ammazza che paroloni! In pratica è quella sensazione di totale sintonia e assenza di “rumore di fondo”! Il trucco è adottare questo atteggiamento in modo consapevole. Alla fine dell’articolo ci riuscirai anche tu.
7 sintomi che qualcosa non va
Stare bene con sé stessi è come essere innamorati. Lo senti intimamente, però gli effetti sono evidenti. Infatti hai relazioni soddisfacenti. Sei contento del tuo lavoro e ottieni risultati. Affronti con lucidità tutto quello che ti capita. Inoltre esprimi le tue emozioni efficacemente senza reprimerle. La competizione non ti turba ma ti stimola. Per finire, godi delle piccole cose.
E quando le cose non vanno? In teoria pure in questo caso te ne accorgi facilmente. La pratica però è un po’ diversa. Se stai male lo sai, è ovvio. Tuttavia spesso ci si abitua alla condizione di malessere, senza farci caso. Inoltre a volte il disagio si manifesta in tanti modi. Quei segnali si mascherano e creano confusione. I sintomi sono svariati. Eccone però alcuni da tenere d’occhio.
- Non dormi bene. L’insonnia è sempre un campanello d’allarme da non sottovalutare. È la spia della sofferenza che non ammetti o affronti.
- Provi spesso senso di colpa. Questo capita perché hai difficoltà a perdonarti il passato o quando metti te stesso al primo posto.
- Non ti adatti bene ai cambiamenti. Se sei centrato diventi pure più versatile e resiliente.
- Hai troppe convinzioni limitanti. Qualche insicurezza è ordinaria amministrazione. Però se ti senti continuamente inadeguato, inferiore o incapace allora hai un serio problema.
- Sei bravo a trovarti difetti e incapace nel vedere i tuoi pregi. Autocritica e modestia sono utili ma senza esagerare. Anche tu hai delle qualità. Quindi non vergognartene!
- Non sai dire no. La negazione è più di un semplice rifiuto. È un diritto e una manifestazione di volontà. Con un solo “avverbio” tracci il confine oltre cui non sei disposto ad andare.
- Sei spesso depresso, irritabile e aggressivo. Ogni tanto tutti sono di cattivo umore. Se diventa un’abitudine meglio correre ai ripari.
Stare bene con sé stessi non è un lusso ma una necessità
Ci sono argomenti ed espressioni che ormai sembrano soltanto degli slogan. L’enorme offerta di informazioni e soluzioni, li rende simili a prodotti commerciali. Tra questi ci sono: crescita personale, life coaching e appunto stare bene con sé stessi. Però, specialmente quest’ultimo ambito, è tutt’altro che un “oggetto di lusso”. Non si tratta dell’ultima tendenza ma piuttosto della prima esigenza.
Infatti se togli tutto il marketing che ci gira intorno, quello che resta è l’essenziale per vivere. Non ci sostituiamo a psicologi o mental coach per risolvere problemi più seri. Tuttavia il nostro ruolo è darti la spinta giusta. Questi 7 principi riassumono una parte del lavoro. Cominciamo insieme, e quando sarai pronto toglieremo le rotelle alla bici!
Andrà tutto bene, ma anche no!
Il generale e politico birmano Aung San diceva: aspettati il meglio mentre ti prepari al peggio. Si tratta del padre dell’attivista dei diritti umani e Premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi. Quella frase traduce in azione l’espressione “cauto ottimismo”. È giusto mantenere un atteggiamento positivo. Purtroppo però nella vita ci sono pure momenti brutti.
Negare o ignorare questa verità non è pessimismo ma semplice realismo. Ci saranno giorni in cui le risate ti sembreranno suoni strani, e i sorrisi solo smorfie. Il trucco è accoglierle e poi lasciarle andare. Come dicevamo all’inizio, stare bene con sé stessi è un esercizio regolare. Quello che accade rompe il tuo equilibrio. Tu però hai il potere di ristabilirlo ogni volta.
Il nero su bianco non passa mai di moda
Nelle nostre guide l’attività di scrittura è una presenza fissa. Essa infatti possiede tante utilità. Scrivere aiuta a visualizzare e organizzare ciò che si ha nella testa. In questa circostanza il consiglio è fare delle liste. Elenca ciò che ti piace o no della tua vita. Soffermati e apprezza tutte le cose positive. Per quelle negative impegnati a migliorarle o cambiarle. Fin qui tutto chiaro? Ok!
Inoltre butta giù una tabella delle tue abitudini. Indica le cose che fai perché “vuoi” e perché “devi”. Per ogni voce annota pure il tuo stato d’animo. Adesso trova le contraddizioni. Scoprirai magari che lo yoga che fai per svago in realtà ti stressa perché l’ambiente ti mette a disagio. Invece al lavoro che odi, vai con piacere perché ci sono colleghi che adori. Spesso però si va avanti nonostante queste piccole incongruenze. Per stare bene con sé stessi l’ideale sarebbe eliminarle. Se proprio non ci riesci con tutte, fallo almeno con quelle che scandiscono il tuo tempo libero.
Star bene con sé stessi è una “dichiarazione di indipendenza”
Fino a quando potrai, conserva la tua libertà materiale, psicologica e sentimentale. Non cercare per forza sostegno e approvazione negli altri. Ama la tua famiglia, i partner, gli amici, ma resta in piedi con o senza di loro. Il tuo affetto sarà sano se incondizionato. Invece quando aspetti qualcosa in cambio, ti incateni da solo. Nei rapporti ci vuole reciprocità. Tuttavia essa è un istinto spontaneo, non un “galateo”. Pensa a te stesso come un dipinto non come a un puzzle.
Il primo è perfetto così com’è. Però se aggiungi una cornice è ancora più bello. Il secondo è intero soltanto se completo di tutti i pezzi. Le relazioni sono il valore aggiunto, cioè la cornice. Il loro scopo non è riempire dei vuoti. Star bene con sé stessi significa essere indipendenti. Il legame è cosa ben diversa dal vincolo.
Non aver paura della solitudine. Essa è un momento prezioso per riconnetterti alla tua interiorità. Questo non vuol dire che sei condannato a cavartela sempre da solo. Tutti prima o poi hanno bisogno di aiuto. Tuttavia l’esigenza si limita all’emergenza. Se l’eccezione diventa la regola, perdi la capacità di determinare il tuo destino. In sostanza solo in caso di necessità “rompere il veto”.
L’unica persona che non va mai delusa sei tu
Qui ci ricolleghiamo direttamente al passaggio precedente. Non preoccuparti troppo degli altri. Infatti si sa che le opinioni diventano presto giudizi. Tieni conto delle critiche, però di quelle costruttive. Le ascolterai solo perché sono utili e funzionali al tuo miglioramento. Lodi e ammirazione fanno piacere a tutti. Tuttavia non ti servono davvero. Se ti senti fiero di ciò che sei e che fai allora continua così. Certo è bello avere l’apprezzamento di genitori, compagni e amici. Però per star bene con sé stessi si può farne pure a meno. Vivere per non contrariarli o per non dargli un dolore non è mai un buon investimento.
Se le tue azioni ti rispecchiano e rappresentano allora non hai nulla da temere. Ciò riguarda le tue scelte di qualunque tipo (professionali o personali). Il tempo poi ti darà ragione, e se ne faranno una pure loro. Fai sempre quello che vuoi non quello che gli altri si aspettano. Ricorda che prima o poi tutte le persone che hai intorno spariranno. Così resterai da solo con la vita che hai dedicato a qualcun altro. L’unica persona che non va mi delusa sei tu. Sei più autentico quanto più assomigli all’idea che hai sognato di te stesso (film Tutto su mia madre).
Per star bene con sé stessi bisogna prima trovarsi
Come stare bene con sé stessi se si è “altrove”? Il titolo è un po’ frase da cioccolatino però serve allo scopo. È difficile coltivare la pace interiore sentendosi irrisolti. Ciò che nutre la gioia di vivere è qualunque cosa produca entusiasmo. Tutto quello per cui ti svegli la mattina è la fonte della tua energia. Ritrova i sogni accantonati in fondo ad un cassetto.
Che noia l’enigma “meglio rimpianti o rimorsi?” Agisci con il cuore e non ti importerà di conoscere la risposta. Esprimi il tuo potenziale come fosse un atto naturale. Invece di “inspirazione ed espirazione”, tu segui l’ispirazione e realizza la tua aspirazione! Fichissimi giochi di parole a parte, capisci il senso del discorso? Soltanto quando trovi la tua dimensione autentica va tutto al proprio posto.
Differenza tra accettazione e rassegnazione
Bellezza, ricchezza e salute bastano a stare bene con sé stessi? Certo tu dirai, intanto datemele, poi si vede. Tanti personaggi famosi le avevano tutte. Nonostante ciò sono comunque finiti male. Questo per convalidare l’idea che la felicità è questione di scelta e di stato mentale. La vita abbonda di problemi. Le persone hanno difetti. Il segreto per conviverci è l’atteggiamento giusto. Il primo passo è accettare la loro esistenza.
Non ha senso negarli, ignorarli o arrabbiarsi. Questo approccio è cosa diversa dal rassegnarsi. Infatti se puoi intervenire hai pure il dovere di farlo. Vuoi migliorare il tuo aspetto fisico? Modifica l’alimentazione e allenati. Desideri cambiare la tua situazione lavorativa? Reinventati, informati e non arrenderti davanti alle difficoltà. Per finire ci sono cose che dovrai accettare per forza. Queste sono la morte, l’imprevedibilità delle cose e delle persone. Quello che è fuori dal tuo controllo non è una minaccia, è soltanto la realtà.
Meglio cambiare solo ciò che serve davvero
Spesso il desiderio di cambiare è qualcosa di indotto dall’esterno. Ad esempio hai già un ottimo Smartphone. Quindi non te ne serve uno nuovo . Però la pubblicità e la moda ti convincono del contrario. Quando lo compri sei contento per un po’, ma poi l’euforia passa. Lo stesso accade con un lavoro, una casa, un’ambiente sociale o una città. Se ti senti irrequieto, scopri prima cosa davvero non funziona. Infatti è inutile stravolgere tutto quando il nodo della questione è altrove.
La società ti vuole in forma, estroverso e vincente. Lo vuoi anche tu? Allora tutto ok. Però se non ti riconosci in quell’identikit, sii semplicemente come sei. Banale? Forse, ma è la verità. Oggi le persone si rivolgono a personal trainer, life coach e psicanalisti anche quando non ne hanno bisogno. Queste figure sono delle risorse a cui attingere solo quando occorre. Tuttavia in giro c’è chi lucra sulle insicurezze della gente. Un po’ come un chirurgo plastico che accetta di fare dei ritocchi dove non ci vogliono. Non farti dire da qualcun altro qual è il tuo problema.
I migliori libri per stare bene con sé stessi
Adori leggere e ti piacciono i libri su come stare bene con sé stessi? Ottimo, qui c’è una selezione di alcuni tra i migliori volumi sull’argomento.
- Tutto il bene che mi voglio di Terenzio Traisci. Lo psicologo ideatore de “l’ingegneria del buon umore” descrive i nemici dell’amor proprio. Applica la neuroscienza alla quotidianità per rendere il corpo e il cervello degli strumenti al servizio della felicità.
- Lezioni di autostima di Raffaele Morelli. Uno dei più famosi terapeuti italiani spiega come incrementare l’autostima. Il testo contiene 7 strategie elaborate dai veri casi studio. Un mix di saggezza antica e contemporanea con pure esercizi da applicare ogni giorno.
- Piacersi Non Piacere di Enrico Rolla. Stare bene con sé stessi imboccando la giusta via di mezzo tra gentilezza e forza. Il libro è un’acuta e originale riflessione sul vivere i rapporti nell’epoca moderna.
- Mi vado bene? di Michele Giannantonio. Manuale di auto aiuto per diventare assertivi e ed efficaci in ogni contesto. Tanti consigli da mettere in pratica fin da subito per amarsi un po’ di più.
- Amati di Marianna Cimmino. La mente crea la verità. Senza il giusto atteggiamento non bastano tutte le conferme del mondo contro l’insicurezza. Mappa per trovare la vera bellezza interiore.
- Io mi amo di F. Cenci. Questo libro esplora il valore del volersi bene come principale forma di amore. Alimentando questo sentimento si diventa invulnerabili e capaci di qualunque impresa.
- Il benessere della solitudine di Valerio Albisetti. L’assenza degli altri a volte coincide con una maggiore presenza di sé. Ecco come sfruttare il silenzio della meditazione per ritrovare nuova energia.
Chi l’avrebbe detto che per stare bene con sé stessi servisse l’aiuto di tutta queste gente! E tu hai già una ricetta personale? Cosa ne pensi della nostra? Diccelo in un commento.