C’è chi è nato vincente e chi ogni tanto sente di non farcela. Che tu sia l’uno o l’altro, l’incontro con un mental coach potrebbe cambiare il resto della tua vita. Nonostante infatti sia più facile cercare aiuto nei momenti di crisi, non sottovalutare l’importanza che potrebbe avere una spinta in più quando sei già lanciatissimo. Spesso associato all’ambiente sportivo, il mental coaching è uno strumento che dà ottimi frutti in molti campi. Nell’ambito del coaching in generale infatti, è difficile tracciare un raggio d’azione preciso. Perché? E’ presto detto.
Il mental coaching ha a che fare col fattore umano. Il fattore umano non è, per sua natura, fatto a compartimenti stagni. La nostra vita infatti è come un grande puzzle in cui, vuoi o noi vuoi, i pezzi sono tutti legati tra loro. E’ necessario che tutti i pezzi combacino per bene per far si che il disegno resti insieme perfettamente.
Per questo, anche se in teoria ogni branca del coaching dovrebbe operare in un suo ramo, nella realtà è facile che la collaborazione si muova tra confini flessibili.
No, non abbiamo usato la parola collaborazione a caso. Andiamo a scoprire perché.
Cos’è un mental coach?
La traduzione letterale dei termini ci fornisce subito una definizione, anche se superficiale: allenatore della mente.
Come ogni allenatore, è un professionista che lavora con i propri clienti per implementare le performance e perseguire con successo gli obiettivi. Siano essi lavorativi, sportivi o aziendali, o di vita.
Tutti i coach sono mental coach, quello che può variare è casomai l’aspetto principale della vita su cui decidono di concentrarsi col proprio lavoro. Il Life coach opera ad esempio sugli aspetti personali della vita del proprio cliente. Il percorso potrà avere diverse sfaccettature, ad esempio la gestione della famiglia, del tempo personale, o portare a termine un percorso di dimagrimento. Il Business coach al contrario lavora col cliente su tutta la sfera professionale, sia in ambito aziendale che imprenditoriale.
Proprio come un vero trainer, lavora sul potenziale inespresso. Aiuta a fissare obiettivi e a trovare la chiave per raggiungerli. Il talento, la potenza, la leadership, sono già dentro di te. Ciò di cui hai bisogno è canalizzare le energie per far emergere questo potenziale, per imparare a gestirlo. Per fare questo è fondamentale che impari a gestire ansie, preoccupazioni e distrazioni. Che tu riesca a riconoscere i pensieri negativi, trasformandoli in spunti di riflessione, ribaltandoli in opportunità di crescita personale
La vera chiave del mental coaching però è l’autonomia con cui il cliente si muove. Il professionista infatti non da disposizioni univoche da percorrere ma fa le giuste domande, offre spunti diversi di riflessione, propone esercizi che attivano reazioni. In questo modo ogni cliente trova da solo la propria strada giusta.
Differenze tra mental coaching e psicoterapia
Nonostante sia un’attività ormai diffusa a livello mondiale da decenni, c’è molta confusione sul vasto mondo del mental coaching. I dubbi più frequenti hanno a che fare con il fraintendere questo con la psicoterapia. Niente di più sbagliato. Nell’introduzione abbiamo usato la parola collaborazione, proprio perché un mental coach è un professionista che collabora col proprio cliente su un piano paritario e concreto. A differenza di uno psicologo, non è “superiore” rispetto al paziente. Non offre risposte, giudizi o valutazioni su disagi o patologie. Parte dall’assioma che il cliente ha già in sé risposte e soluzioni, ma non ha sviluppato gli strumenti per raggiungerle.
Un’altra differenza sostanziale con la psicoterapia è – diciamo- il piano temporale su cui opera il coach. Durante la psicoterapia solitamente si parte da traumi o aspetti irrisolti nel passato del paziente. Il coaching invece si concentra su scogli concreti del presente (es. gestione del tempo, stress, ansia da prestazione) per abbatterli e raggiungere in futuro obiettivi reali.
E’ bene che il coach spieghi chiaramente queste distinzioni perché il cliente sia consapevole della scelta che compie. Eventualmente può consigliare il supporto di professionisti specifici se lo ritiene necessario.
Cosa fa un allenatore della mente?
Come ogni professionista ovviamente, anche lui studia a lungo per sapere cosa fare, come farla e quando. Vediamo insieme quali sono le principali tecniche di un mental coach.
Alla base del mental coaching c’è senza dubbio l’ascolto. I colloqui con il tuo coach saranno infatti delle lunghe e dettagliate conversazioni. La prima tecnica apparentemente semplice che viene applicata è proprio far parlare il cliente. Partendo da una sorta di flusso di coscienza, il mental coach, attraverso domande mirate, ti porterà ad andare sempre più in profondità. A osservare le cose da più punti di vista, a portare a galla insicurezze e zavorre. In questo modo sarai tu stesso a trovarti tra le mani gli strumenti per ribaltare gli insuccessi in vittorie.
Nello specifico, il lavoro del mental coach si avvale della PNL: la programmazione neuro-linguistica. Semplificando, la PNL ha analizzato tutti gli aspetti -verbali e non verbali- del linguaggio delle persone di successo. Afferma che studiandoli e replicandoli, sono applicabili da chiunque lo desideri. La PNL Conferma – ancora una volta – che domande e risposte sono già dentro di noi. Quello che spesso manca è la lucidità e la serenità di ascoltarci ed esporci senza preconcetti. Questo ci porta al secondo aspetto tecnico del lavoro di un coach ovvero l’autonalisi. Il coaching infatti ti permetterà di avere una visione più oggettiva della realtà e dei tuoi desideri, e allo stesso tempo un approccio soggettivo al perseguirli. Questo farà si che andrai a lavorare su un benessere generalizzato ma allo stesso tempo più efficiente.
Cosa fa un mental coach nel dettaglio
Abbiamo visto tanti aspetti del lavoro di questi professionisti, ma nel dettaglio, cosa fanno?
In primo luogo un mental coach ragiona col cliente sulla definizione di obiettivi e priorità. Lavorando sulla ricerca di benessere interiore, imparerai a guardare le cose da diverse angolazioni, a riconoscere l’ansia e il troppo stress. Allo stesso tempo troverete insieme la tua strada per gestirli e non farti sopraffare. Imparerai a comunicare in modo efficace a far si che le persone intorno a te facciano altrettanto. Ad ottimizzare il tuo tempo e la tua capacità di concentrazione.
Il coach ti guiderà attraverso vittorie e fallimenti, acquisirai la capacità di valutarli e dare loro il giusto peso e il meritato riconoscimento. Imparerai a gestire i pensieri negativi e a trovare in te la motivazione per dare il meglio in qualsiasi occasione.
Quando e perché affidarsi a un mental coach?
La maggior parte dei clienti si rivolgono al mental coach quando sono in crisi o stanno vivendo un momento di impasse. Non è detto però che questo sia il momento migliore per farlo. A dire la verità non esiste una regola, ma solo la fame di qualcosa di più. Come abbiamo già detto infatti, non a caso la maggior parte dei clienti sono atleti. Il mental coaching può essere vincente per molti professionisti, e per chiunque si senta insoddisfatto. L’unica domanda che devi porti è: voglio di più? Posso fare meglio di così?
Che tu sia un manager già affermato che vuole migliorare la propria produttività, o la propria leadership. Che tu sia un libero professionista che non riesce a fare il grande salto o uno studente incagliato su diritto penale, il mental coaching può davvero aiutarti a passare al livello successivo. E’ una figura estremamente importante perché diventa parte integrante della tua crescita personale e professionale in modo proattivo, mettendo te e le tue necessità al centro. Non sarai dipendente dal tuo coach, ma sarà la tua spalla. Un coach avrà sempre una visione d’insieme sulla tua vita senza però perdere di vista i dettagli, e ti guiderà affinché tu riesca a fare lo stesso anche senza di lui.
Avere la padronanza della propria vita -o quantomeno avere gli strumenti per acquisirla- è probabilmente la linea tutt’altro che sottile che separa il successo dall’insuccesso.
Come diventare mental coach
Se stai valutando di intraprendere questa strada a livello professionale sappi che dovrai fare bene le tue scelte. In Italia non esiste un percorso univoco per diventare coach, e il mercato è decisamente saturo di corsi di varia natura e qualità. Per scegliere bene il percorso formativo che vuoi seguire ti sarà utile approfondire la storia della scuola che lo eroga, e verificare che sia un corso riconosciuto dalle organizzazioni di settore, nazionali e internazionali.
Le più accreditate in Italia sono la ICF (International Coach Federation), che ha una sua sezione italiana, e la AICP (Associazione Italiana Coach Professionisti). Tramite i loro canali potrai facilmente entrare in contatto con scuole che offrono corsi di buona qualità. Scegliere un percorso autorevole ti permetterà in prima battuta di avere una formazione completa, adeguata e professionale. In secondo luogo avrai la possibilità di distinguerti da tutti quei coach un po’ improvvisati che affollano le file della concorrenza.
Se è vero che il coach è diventato sempre di più una figura apprezzata e riconosciuta, è altrettanto vero che in molti hanno fiutato il business e si sono un po’ improvvisati. Non prendere sottogamba il ruolo che andrai ad avere con i tuoi futuri clienti. Per questo infatti, prima di lanciarti in questo mondo, è importante che ti ascolti con cura. Sei certo di avere la giusta predisposizione? Sei consapevole che tu per primo dovrai affrontare il tuo personale percorso con un mental coach?
Se la risposta è si, potresti avere un futuro brillante ad attenderti, come libero professionista o in qualche grande azienda. I coach infatti sono sempre più ricercati anche a livello aziendale.
Quanto guadagna un mental coach?
Come potrai facilmente immaginare il range di guadagno è variabile. Dipende da quanti clienti hai, da che livello di notorietà hai raggiunto, se produci o meno prodotti collegati, come ad esempio libri o corsi.
La media nazionale va all’incirca dai 30 ai 250 € per appuntamenti della durata tra i 30 e i 90 minuti. La forbice è decisamente ampia, ma anche qui, nessuno tranne te può scegliere quale obiettivo economico raggiungere.
Famosi mental coach
Se stai davvero pensando di formarti in questo campo, sarà bene trovare subito dei riferimenti importanti cui ispirarti. Ne abbiamo scelto qualcuno, sia italiano che straniero, andiamo a conoscerli insieme:
È il motivatore più famoso del mondo: con 50 milioni di libri venduti Anthony Robbins è il capofamiglia indiscusso della categoria. Ne sa qualcosa il nostro Claudio Belotti, mental coach italiano eletto proprio da Robbins tra i suoi quattro Senior Trainer. Sempre Belotti è stato premiato da Richard Bandler , co-fondatore della PNL, con il massimo titolo in NLP Master Traine
Sempre dagli Stati Uniti abbiamo Brian Tracy, autore di oltre 70 titoli di successo planetario. Come consulente, per oltre 1000 aziende si stima che abbia “motivato” oltre 5 milioni di persone. L’ultimo nome che vogliamo farti è quello di Jim Rhon. Anche se è scomparso ormai una decina di anni fa, il suo nome resterà sempre brillante sulla walk of fame dei coach. Rohn era un abilissimo oratore, capace di parlare davanti a centinaia di migliaia di persone. Spesso ingaggiato come motivational speaker da multinazionali, ha dedicato tutta la vita al benessere degli altri.
Il mental coaching in Italia
Oltre al già citato Belotti, l’Italia vanta nomi prestigiosi: primo tra tutti Daniele Popolizio. È salito agli onori delle cronache per aver aiutato Federica Pellegrini, la stella più brillante del nuoto italiano, ad uscire da un momento difficile. Sul suo curriculum però leggiamo altri nomi importanti dello sport azzurro come Carolina Kostner e Filippo Magnini.
Restiamo in Italia con Roberto Re, considerato da molti il numero uno nel nostro paese. 25 anni di carriera alle spalle, 600.000 copie dei suoi libri vendute, spazia dal mondo dello sport alle company di altissimo profilo.
Se è vero che il coaching è nato oltreoceano, possiamo dire – con un po’ di campanilismo – che anche l’Italia ha tra le sue file grandi e apprezzatissimi professionisti, la cui fama ha ampiamente varcato i confini nazionali.
Chissà che un giorno non scriveremo il tuo nome in un prossimo articolo! Intanto, se questo ti è piaciuto, lasciaci un commento per farcelo sapere!