“Ho paura di crescere”. Se sei fresco fresco di laurea forse ti stai rendendo conto pian piano che la vita come la conoscevi prima è, tieniti forte, finita. Perché la vita dello studente che hai sempre condotto dalle elementari fino all’università presenta dei pattern identici e rassicuranti perché ripetitivi: studi e dai gli esami. Vieni bocciato? Ristudi e ridai l’esame. Così, fino alla fine dell’anno scolastico. Non è un percorso semplice, ma le mosse sono quelle. Ora invece sei nel mondo del lavoro, nel mondo delle relazioni serie. E la paura di crescere ti sta attanagliando. Non preoccuparti, non sei l’unico Bimbo Sperduto in questa Isola che Non C’è. E crescere può essere un’avventura meravigliosa. Vediamo insieme come si chiama la paura di crescere e come affrontarla.
Cos’è la Sindrome di Peter Pan e da dove nasce?
Tutti conosciamo il personaggio di Peter Pan, l’eterno bambino che non vuole crescere, il simbolo della libertà, ma anche dell’irresponsabilità:
“Mi manderete a scuola?” chiese Peter Pan.
“Sì”
“E poi in ufficio?”
“Credo di sì”
“E presto sarò un uomo?”
“Molto presto”
“Ma io non voglio andare a scuola e imparare cose serie” disse stizzito “Io non voglio diventare un uomo. Oh mamma di Wendy, se un giorno dovessi risvegliarmi e accorgermi di avere la barba!”
Peter Pan, J. M. Barrie
Il primo a coniare il termine Sindrome di Peter Pan è stato lo psicologo americano Dan Kiley nel 1983 nel suo libro “The Peter Pan Syndrome: Men Who Have Never Grown Up”. Un titolo esaustivo che ci pone davanti il problema: si parla di Sindrome di Peter Pan quando non vogliamo crescere e vorremmo rimanere ancorati alla nostra rassicurante routine fatta di impegni a breve termine e relazioni non vincolanti.
Kiley indentifica alcuni comportamenti precisi che contraddistinguono chi è affetto da questa sindrome. Se avete letto di recente Peter Pan ve ne saranno famigliari molti.
Paura di crescere: come si manifesta e perché?
Dal momento che la figura di Peter Pan riassume le caratteristiche tipiche dei bambini, i sintomi di una persona affetta da questa sindrome saranno parecchi. Una persona che ha paura di crescere sarà:
- Egoista come un bambino. I bambini sono egoisti nel senso più buono del termine: non hanno ancora imparato che i loro desideri non possono venire sempre soddisfatti. Un adulto invece dovrebbe aver imparato che i suoi bisogni non possono essere sempre messi sopra a quelli di tutti gli altri.
- Incapace di coltivare relazioni stabili. A braccetto con l’egoismo c’è l’incapacità di mantenere rapporti a lungo termine. Mettendo davanti sempre e solo i suoi bisogni, il novello Peter Pan non sarà capace di reggere la pressione e preferirà circondarsi di amicizie che richiedono poco dispendio di energia.
- Irresponsabile. Un Peter Pan difficilmente sarà in grado di gestire il denaro e non avrà intenzione di lasciare il comodo nido creato a suo tempo dai suoi genitori. Pagare l’affitto, le bollette, la spesa è tutto troppo impegnativo per il Peter Pan di oggi che preferirà le comodità a cui è abituato piuttosto che provare a spiccare il volo.
- Irrazionale. Se tenterai di affrontare un amico affetto da questa sindrome rimarrai deluso: il Peter Pan non vuole confrontarsi e ammettere che ha paura di crescere.
Peter Pan potrà anche sembrare un personaggio positivo visto con gli occhi edulcorati della Disney, ma ci sono strati profondi di disagio che vale la pena approfondire. Non rimaniamo fermi ad una prima lettura.
Perché si manifesta la sindrome di Peter Pan?
Come sempre molto dipende dal tipo d’infanzia che abbiamo vissuto e dall’educazione che abbiamo ricevuto. Genitori troppo permissivi e iperprotettivi che hanno costretto i figli dentro una campana di vetro avranno coltivato un probabile nuovo Peter Pan. Anche una personalità narcisistica porta molto spesso a questo risultato: una folle ed egoistica paura di crescere, soli nella nostra personale Isola che Non C’è.
Conseguenze e rischi
Per quanto sia affascinante una vita in stile Peter Pan senza preoccupazioni e responsabilità, è anche una vita molto solitaria. Perché le relazioni hanno bisogno di impegno e dedizione e se si ha troppa paura di crescere queste relazioni non passeranno mai alla fase successiva, più salda e duratura. Non per niente lo stesso Peter Pan, alla fine della storia, rimane da solo: i Bimbi Sperduti decidono di abbandonare l’apparentemente fantastica Isola che Non C’è per affrontare una vita vera fatta sì di impegni e scadenze, ma anche di amore.
Rimanere bloccati in un’eterna fase infantile significa perdersi un mondo di possibilità. La paura di crescere ti blocca? Hai mai pensato a quanto sia più infinitamente spaventoso rimanere fermi?
Paura di crescere: come identificarla? Strategie e consigli
Superare e prevenire la Sindrome di Peter Pan è dunque molto importante per la nostra inevitabile crescita. Cosa si può fare dunque per superare la paura di crescere? Prendiamone atto: se dopo aver letto questo articolo ti senti di appartenere alla categoria Peter Pan, corri ai ripari. Uno psicologo professionista potrà aiutarti a compiere un viaggio molto importante: non seguendo la seconda stella a destra e poi dritti fino al mattino, ma dentro te stesso. E dentro te stesso c’è un mondo magico di possibilità e capacità che aspettano solo di poter crescere insieme a te.
Oltre alla consapevolezza di non star andando da nessuna parte a causa della tua paura di crescere prendi consapevolezza anche di un altro importante fattore: stai facendo soffrire chi ti sta attorno. Il tuo partner vorrebbe avere accanto una persona matura e consapevole anziché un eterno bambino, i tuoi genitori vorrebbero vederti realizzato e indipendente e, soprattutto, stai bloccando la persona più importante: tu. Non avere paura di crescere: il mondo è lì che ti aspetta.
Peter pan: pro e contro
Attenzione. La Sindrome di Peter Pan non ha nulla a che vedere con il tuo bambino interiore! Egli va protetto come il più prezioso dei tesori e coltivato come il fiore più raro perché crescere non significa abbandonare alcuni aspetti del nostro essere infantili. La meraviglia nel vedere qualcosa di nuovo, lo stupore di imparare, la capacità di immaginare e creare, la spensieratezza: tutto ciò è fondamentale per una vita felice. Perché crescere non vuol dire perdere la nostra capacità di volare.
Al prossimo articolo.