Introspezione psicologica, ovvero guardare dentro sé stessi con una sorta di lente d’ingrandimento immaginaria dove, al centro della nostra indagine, ci siamo noi. Ma dal momento che non siamo fatti solo di parti bianche o nere, ci piace pensare che, più di una lente d’ingrandimento, forse ci serve un caleidoscopio dove vedremo riflessi colorati e frammenti di noi stessi. Ma cosa significa introspezione e come iniziare a farla? Scopritelo in questo viaggio. Un viaggio che non richiede né biglietti né spostamenti, ma solo tanta voglia di scoprire noi stessi un po’ di più.
Cosa significa introspezione
Il dizionario Treccani ci dà la sua scientifica definizione di introspezione psicologica:
“Il procedimento di osservazione dei fatti di coscienza, onde il soggetto, riflettendo sulle sue esperienze, assume sé medesimo a oggetto di studio.”
Ma un breve accenno di storia ci tronerà senz’altro utile.
Siamo a Lipsia nel 1879. C’è chi fa risalire la “scoperta” del metodo introspettivo a questa data, con il fisiologo e psicologo tedesco Wilhelm Wundt, padre fondatore della disciplina introspettiva. Wundt, da bravo scienziato, tenterà di trovare una strada scientifica ed oggettiva per trovare la verità, verità che però, dal momento che ognuno di noi indaga sé stesso, sarà sempre soggettiva. Sarà il suo allievo ed erede lavorativo E.B. Titchener a sostenere che:
“l’introspezione è l’unico metodo che caratterizza la psicologia rispetto alle altre scienze; i dati empirici oggettivi diventano psicologici soltanto se e nella misura in cui possono essere interpretati alla luce dell’introspezione.”
Tuttavia sappiamo bene che l’indagine sul nostro io interiore non parte nell’800, ma molto, molto prima.
Siamo nell’antica Grecia e attraverso la filosofia, Socrate parla per la prima volta di introspezione sulla nostra psyche, ovvero, secondo la sua visione, sull’anima. A noi in realtà, in questo articolo, poco importa se puntiamo l’occhio sulla mente o sull’anima. L’importante è prende coscienza di noi stessi.
Conosci te stesso
“Conosci te stesso”. Una massima scritta nel tempio di Apollo a Delfi e che, se sei fresco di studi classici, sarai anche stufo di sentirla. Fin dall’antichità si era capita l’importanza di questa personale conoscenza e ancora oggi questa capacità di introspezione psicologica è fondamentale non solo per il nostro benessere, ma anche per quello degli altri. Una corretta lettura di noi stessi infatti ci permette di vivere in armonia con noi e con chi ci circonda e, qualora l’armonia fosse fuori dal nostro controllo perché ci troviamo davanti ad un beota, allora, proprio grazie alla nostra nuova o ritrovata consapevolezza, riusciremmo a distaccarci dalla situazione e dall’idiozia e riusciremmo a proseguire per la nostra strada senza intoppi. Tutto ciò grazie all’introspezione psicologica e alla nostra conoscenza di noi stessi.
Introspezione psicologica, come farla?
Il viaggio che stiamo per intraprendere non è di certo facile. Anzi, fra tutte le mete, la profondità della nostra mente è senz’altro una destinazione particolare che può anche far paura. Per questo, soprattutto in una società come la nostra dove essere superficiali sembra (e attenzione: abbiamo detto sembra) premiare, l’introspezione psicologica sembra una cosa out. In verità è un percorso così complesso che molti mettono la testa sotto una dorata e fine sabbia come uno struzzo, e nel mentre si fa pure un selfie, tanto le chiappe sono la cosa più importante.
Ma se sei qui, a leggere il nostro articolo, significa che la superficialità non fa per te. Che sei stanco di profili inutili e di like vuoti e vuoi avere di più. Come iniziare una prima introspezione psicologica?
Chiudi gli occhi. Fai un respiro profondo. Comincia col rivolgere a te stesso una domanda semplice, ma che potrebbe richiedere una risposta scomoda: cosa provi in questo momento?
Introspezione psicologica: la domanda chiave
Una prima importante fase è infatti proprio quella di interrogarti sui tuoi reali sentimenti. Ogni giorno siamo subissati da stimoli esterni, pubblicità, rumori, telefonate, mail sembra che non abbiamo un attimo per noi. In tutto questo rumore sembriamo sordi nei confronti delle nostre sensazioni ed emozioni. Come ti senti realmente?
Già con questa domanda, la risposta potrebbe sorprenderti. Fermandoti ad ascoltare il tuo io interiore ti potresti renderti conto che il lavoro che stai facendo non ti soddisfa come credevi, che la tua relazione è in realtà ad un punto morto, che i tuoi desideri e bisogni sono stati messi in secondo piano per accontentare gli altri. Un errore classico che commettiamo tutti.
Mentre indaghi te stesso cerca di essere distaccato, quasi fossi un vero e proprio investigatore dell’anima. Non allarmarti se le risposte che ti darai ti dimostrano una certa insoddisfazione e infelicità. Hai intrapreso questo viaggio proprio per affrontare le situazioni esterne con tutta la tua personale interiorità. È un viaggio da fare a piedi, non esistono scorciatoie o mezzi di trasporto che velocizzino il processo. Passo dopo passo, sempre più in profondità, arriverai a conoscerti sempre meglio ed entrerai in contatto con quello che vuoi davvero.
Pro e contro
L’introspezione psicologica è un viaggio da compiere da soli scandagliando il deserto, il mare, le montagne dentro di noi, ma la solitudine può portare ad un dialogo molto complesso con noi stessi. Un dialogo che ha bisogno di risposte. Per questo, anche se il tuo percorso è strettamente personale, non è una cattiva idea farsi aiutare da un professionista. Se, soprattutto agli inizi, ti sembra difficile calarti nella tua interiorità o c’è ancora troppo buio nella tua grotta mentale, allora uno psicologo che ti indirizzi nella giusta direzione è una buona soluzione.
Proprio come una guida sherpa, lo psicologo ti aiuterà nel tuo viaggio. Insieme scaverete a fondo fino al nocciolo incandescente della tua mente e troverai l’equilibrio che finora ti è mancato. Una volta scalfiti i tuoi pensieri e le tue sensazioni più profonde allora puoi passare alla fase successiva: l’accettazione.
Perché se magari, durante le tue indagini, hai scoperto nodi dolorosi o sentimenti imprevisti, è importante accettarli e prenderne consapevolezza. Non essere troppo duro con te stesso. Non sentirti in colpa per le tue emozioni. Abbi sempre il coraggio di alzare la testa dalla sabbia per migliorare te stesso.
“La vostra visione apparirà più chiara soltanto quando guarderete nel vostro cuore. Chi guarda l’esterno, sogna. Chi guarda all’interno si sveglia.”
Carl Gustav Jung
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