Pos obbligatorio. Un argomento su cui c’è sempre molto dibattito e idee spesso molto poco chiare. Ma noi siamo qui per questo: fare luce il più possibile su tutti i dubbi e le perplessità legate a questo strumento, odiato da alcuni, amato da altri, ma comunque obbligatorio. Accendiamo la torcia dunque e iniziamo a illuminare su alcuni punti importanti.
Cos’è il pos?
Il Pos è uno strumento più vecchio di quel che crediamo. Nato negli Stati Uniti è figlio infatti degli anni ’70 ed è cresciuto su larga scala nei favolosi anni ’80. Il Pos è uno strumento che va a braccetto con un’altra importante invenzione, ovvero le carte di pagamento, siano esse di credito di debito o ricaricabili. Il dispositivo Pos infatti serve proprio a leggere il microchip di queste carte come la più abile delle cartomanti e procedere con il pagamento.
Un’operazione facile e veloce che elimina tutta la noiosa parte d’acquisto dove la cassiera dalle lunghe unghie dipinte ti chiede “Scusa hai 20 cent?” e tu fingi di non averli perché non hai voglia di contare quegli spicci che hai sparso in borsa. Non sei come quella gentile vecchietta che invece tira fuori il suo portamonete e con perizia inizia a contare le monetine incurante della fila che va via via formandosi dietro di lei.
Ecco con il Pos questo non accade. Ma proseguiamo con una parte un po’ più burocratica: il Pos obbligatorio.
Pos: da quando è obbligatorio?
Nel 2022 c’è stato uno spiraglio di confusione relativo al Pos quando, sotto il governo Meloni, i commercianti potevano rifiutare un pagamento con il Pos per i pagamenti sotto i 60€. La Commissione Europea è però intervenuta tempestivamente e oggi, come è sempre stato salvo per quella finestra temporale, è possibile pagare qualunque cifra con il Pos e, il commerciante, ha l’obbligo di accettare il pagamento elettronico.
Da quando il pos è obbligatorio? Il Pos è obbligatorio dal 2012, Governo Monti e tuttora è obbligatorio: sì, puoi pagare anche il caffè con la carta di credito.
Qual è la cifra minima da accettare col Pos?
Rileggi la frase appena qui sopra: “puoi pagare anche il caffè con la carta di credito”. Se nel 2016 la soglia minima era di 30€, poi nel 2020 di 5€ definiti micropagamenti, dal 2022 qualsiasi importo deve essere accettato dal commerciante e dal suo pos obbligatorio. Vediamo più da vicino obblighi e multe.
Per chi è obbligatorio?
Chi deve avere il pos obbligatorio? Tutti. Il Pos è obbligatorio per tutti. Tassisti, idraulici, elettricisti, avvocati, medici, tabaccherie, persino il venditore ambulante da cui hai preso una mela caramellata sotto Natale deve avere il Pos. Ti ricordi quando quel venditore ti ha detto con aria sprezzante e infastidita che il biglietto del bus lo devi pagare in contanti? Ecco, in quel momento era tuo diritto ricordargli la legge: il Pos è obbligatorio anche per i micropagamenti. Pena, la sanzione. Sanzione? Se ti senti preso in causa perché sei un barista che ha recentemente rifiutato il pagamento di un pacchetto di gomme con carta prepagata il prossimo paragrafo fa al caso tuo.
Quali sono le sanzioni previste
Se hai rifiutato delle transazioni con il Pos, sappi che è prevista una sanzione per ogni transazione che hai rifiutato pari a 30 € + il 4%. Quel pacchetto di gomme ti è costato 30€ + il 4%, una doppia penalità. Se quel giorno poi non hai accettato pagamenti con il Pos per un caffè, una bottiglia d’acqua, il Chupa Chups, allora di multe in teoria ne hai prese parecchie vanificando completamente l’incasso. In teoria.
Infatti, nonostante la legge preveda questo tipo di sanzione, ci vuole da parte del cliente la voglia di segnalare che di fatto stai violando la legge e ci vuole l’attenzione delle autorità che devono accertarsi che l’infrazione sia avvenuta sul serio. Ti senti sollevato? Guardiamo al lato più pratico e umano.
Forse non riceverai la multa, ma sicuramente quel cliente a cui hai negato il pagamento del Pos obbligatorio non tornerà sicuramente più. “E vabbè, ha solo preso un pacchetto di gomme” Sì, oggi è un pacchetto di gomme. Domani avrebbe potuto comprare brioche e cappuccino, dopodomani fermarsi a pranzo per un panino al volo, il giorno dopo ancora chiedere un preventivo per il buffet di laurea della figlia. Ora quel cliente è dal tuo competitor che non ha problemi ad accettare il pagamento col Pos. Fatti due conti.
Chi è esonerato dal Pos obbligatorio?
C’è qualcuno esonerato dall’utilizzo del Pos obbligatorio? Se sei un professionista che fa una transazione ad un altro professionista, solo in quel caso non sei obbligato ad avere questo strumento.
Bonus Pos
Questo paragrafo è per te, commerciante, elettricista, idraulico, spazzacamino, fioraio e tutti gli altri professionisti obbligati ad avere il Pos. Il decreto legge n. 124/2019 e modificato in legge il 19 dicembre 2019 n.157 è una misura che vuole sostenere e incentivare l’uso del Pos obbligatorio. Puoi quindi beneficiare dello sconto sulle commissioni sotto forma di credito d’imposta del 30%.
Tra pro e contro, non dobbiamo dimenticare perché è nato questo sistema di pagamento elettronico: la lotta contro l’evasione fiscale. In pieno periodo quarantena le transazioni elettroniche sono state necessarie per motivi di igiene e per motivi di distanza, ma la storia è più lunga.
Perché è stato introdotto Il Pos obbligatorio?
Nel 2007 il Pos aveva proprio lo scopo di combattere il riciclaggio di denaro proveniente da fonti sospette. Nel 2012, anno come abbiamo detto dell’effettivo obbligo, l’obiettivo è di combattere ancora di più l’evasione fiscale grazie alla tracciabilità dei pagamenti. Motivo per cui il 9 luglio 2019 il Consiglio Europeo
“ha raccomandato all’Italia di combattere l’evasione fiscale, in particolare sotto forma di omessa fatturazione, anche rafforzando l’uso obbligatorio dei pagamenti elettronici, anche mediante l’abbassamento delle soglie legali per i pagamenti in contanti, nonché di attuare pienamente riforme pensionistiche per ridurre la quota delle pensioni nella spesa pubblica”.
Opinione della Commissione
Ricordiamo infatti che l’Italia è il Paese con maggior evasione fiscale:
“In valori assoluti l’Italia è al primo posto con 190,9 miliardi evasi ogni anno, mentre al secondo e al terzo posto seguono Germania (125,1 miliardi) e Francia (117, 9 miliardi).”
ilsole24ore
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