Fallimento. Una delle parole più spaventose nel nostro vocabolario. La paura di fallire ci perseguita da quando siamo venuti al mondo e durante la nostra vita non accenna certo a diminuire, anzi si moltiplica insieme alle responsabilità. Il fallimento ci accomuna tutti, serve per crescere sia personalmente che professionalmente eppure continuiamo ad averne una paura folle, spesso esagerata. Come sconfiggere la paura di fallire? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Cos’è la paura di fallire e da dove nasce
Se vogliamo dare un nome più scientifico alla paura del fallimento possiamo scomodare i greci e definirla con il termine atichefobia, da Týchē, cioè la personificazione della fortuna e phobos, paura. Se consulterai Wikipedia allora sappi che, secondo questo magico portale d’informazione, la paura di fallire si manifesta tra gli individui d’età compresa tra i 15 e i 30 anni. Si, certo, come no. Prima dei 15 e dopo i 30 anni d’età scompare senza lasciare traccia? Suvvia.
La paura di fallire nasce già in tenera età. Dal momento che i nostri stessi genitori avevano paura di fallire con noi piccoli virgulti, magari primogeniti, è naturale che questo sentimento negativo e ansioso si sia trasmesso a noi, piccole menti che assorbono tutto come una spugna. Arrivano quindi le prime paure di cadere, di farsi male, di non essere accettati dal gruppo di amichetti, tutte piccole insicurezze che si radicano in noi e crescono. Crescono fino a diventare paura di non trovare un lavoro sicuro, paura di non essere all’altezza di un compito, paura di non fare i “passi giusti”. L’ansia di non raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti, o peggio ancora, che ci hanno posto, sfocia nella paura di fallire.
Come si manifesta? Sintomi e conseguenze
La realtà è che non è tanto la paura di fallire che ci blocca, ma sono i sentimenti negativi che ci portiamo dietro a farci esitare. È quell’attimo prima di fallire che ci spaventa più che il fallimento stesso. Prova a pensarci. Una volta che hai “fallito” un progetto, sai che ti dovrai impegnare di più, o concentrare meglio. Ma quei sentimenti negativi che ti fanno pensare “non ce la posso fare”, “non sono all’altezza”, “non sono abbastanza bravo”, ti fanno battere il cuore a mille, ti fanno sudare sette camicie, ti fanno sprecare energia mentale e fisica. A parlare è la bassa autostima che hai di te stesso. Il tuo inconscio approccio all’auto sabotaggio che si manifesta nel momento in cui tendi a procrastinare. Il tuo perfezionismo che ti permette di approcciarti ai progetti solo nel momento in cui sai di riuscire.
Il risultato? Non aprirsi alle novità, non tentare progetti diversi, magari più impegnativi. Non buttarsi nella mischia per paura di fallire. La conseguenza più terribile è l’immobilità.
Come sconfiggerla? Strategie e consigli
“Avrò fatto undici canestri vincenti sul filo della sirena, e altre diciassette volte a meno di dieci secondi alla fine, ma nella mia carriera ho sbagliato più di 9.000 tiri. Ho perso quasi 300 partite. Per 36 volte i miei compagni si sono affidati a me per il tiro decisivo… e io l’ho sbagliato. Ho fallito tante e tante e tante volte nella mia vita. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto.”
(Michael Jordan)
Non serve essere grandi sportivi per immedesimarsi nelle parole di Air Jordan e capire quanto siano importanti i fallimenti nella vita per comprendere quanto essi siano necessari per il raggiungimento del successo. Successo che dovrebbe essere sempre misurato attraverso la nostra personale scala dei valori e mai secondo standard considerati validi per tutti. Sei qui per dei consigli su come superare la tua paura di fallire? Eccone qualcuno:
- Esci dalla tua zona di comfort. Con ogni probabilità inciamperai e cadrai, ma non avere paura di questo. Abbi piuttosto paura di rimanere fermo, immobile, ancorato alle tue abitudini. Esci, fai qualcosa di nuovo, fai dei micro-fallimenti e renditi conto che nulla è così grave come tu te lo immagini;
- Fallisci e rialzati. Il fallimento è inevitabile, ma sei tu a dovergli dare la giusta dose di valore. Focalizzati sui tuoi pregi e successi e non sentirti in colpa se qualcosa non va. È la vita, e la vita non è sempre giusta o positiva;
- Fallire in qualcosa non significa essere dei falliti. Non fare di tutta l’erba un fascio: una bocciatura, un licenziamento, la fine di una relazione questi sono eventi che non ti definiscono come persona, sono fatti della vita che puoi solo analizzare singolarmente. Analizza cosa è andato storto, fai un esame di coscienza, ma senza incolparti.
- Parla. Cerca un confronto. Ti accorgerai che tutti hanno fallito, tutti si sono sentiti sconfitti, tutti si sono sentiti uno schifo. È attraverso il contatto con gli altri che si può superare questa paura del fallimento.
Paura del fallimento: pro e contro
Una delle paure più grandi che va a braccetto con la paura di fallire è la preoccupazione di dover cominciare tutto da capo. Quando un progetto non va, e il nostro castello di carte crolla proprio mentre stiamo mettendo l’ultimo Asso di cuori, dobbiamo avere la forza di ricominciare. A volte questa forza facciamo fatica a trovarla e ricominciare ci sembra impossibile. Datti tregua, prenditi il tuo tempo, non sentirti un fallimento.
Usa piuttosto l’ansia che hai di fare le cose fatte a dovere come spinta positiva. Il fallimento è solo dentro la tua testa. Perché se un progetto non va, andrà meglio il prossimo. Se una relazione finisce non è la fine del mondo. Se non hai passato l’ultimo esame all’università hai solo bisogno di più tempo per laurearti. Molto spesso infatti ci dimentichiamo una cosa importante: la vita non è una gara, noi non siamo circondati da rivali, l’arrivo non è uno, ma è diverso per tutti. Riguardo alla paura del fallimento, cambia punto di vista, sarai più felice:
Il fallimento deve essere il nostro insegnante, non il nostro becchino. Il fallimento è ritardo, non sconfitta. È un intoppo temporaneo, non un vicolo cieco. Il fallimento è qualcosa che possiamo evitare solo non dicendo nulla, non facendo nulla, non essendo nulla.
(John Maxwell)
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