Facciamo finta. Facciamo finta di essere tutti bruchi, belli, grassi, felici all’interno del nostro caldo e confortevole bozzolo. Siamo protetti da questo involucro familiare da cui non vorremmo mai uscire. E perché dovremmo? Si sta così bene qui dentro, al sicuro. Eppure se davvero rimanessimo lì dentro, avvolti nella nostra comfort zone, non potrebbe mai succedere un evento meraviglioso: non diventeremmo mai farfalle. In questo articolo cos’è la comfort zone, come uscirne e perché uscire è così importante.
Cos’è la comfort zone?
La comfort zone è uno stato psicologico in cui non c’è stress, poche se non nulle preoccupazioni, bassissimi livelli di ansia. Mentre siamo nella nostra comfort zone il nostro cervello è praticamente disteso su un’amaca a godersi la quiete di un giorno di vacanza, con il suono delle onde in lontananza che cullano la sua tranquillità. Bello vero? E tutto questo non è certo una condizione mentale negativa, anzi! Tutti noi abbiamo bisogno della nostra comfort zone, un luogo anche solo mentale, dove poterci rilassare davvero. Ma, ovviamente, c’è un ma. Restare fermi nella nostra comfort zone è deleterio per la nostra crescita.
Perché si resta nella comfort zone?
Se è deleterio perché allora si resta ancorati nella nostra comfort zone? La risposta è molto semplice: abbandonare quello che ci è familiare ci fa paura. Proprio come diceva il Solitario di Providence, H.P.Lovecraft, il più grande scrittore dell’horror dei primi del ‘900:
Il sentimento più antico e più radicato nel genere umano è la paura, e la paura più antica è quella dell’Ignoto.
Senza scomodare antichi e ancestrali incubi di cui Lovecraft era esperto, ci troviamo tutti i giorni a dover affrontare paure più semplici, ma più concrete: ho il coraggio di lasciare la mia comfort zone per aspirare a qualcosa di meglio? Ho il coraggio di lasciare il posto fisso, che non mi soddisfa, ma mi è familiare, per buttarmi nella mischia dei freelance? Ho il coraggio di abbandonare le mie abitudini per trasferirmi in un’altra città? E se poi non dovesse funzionare? Ecco l’ignoto, la più grande paura collettiva del mondo. Il nostro cervello preferirebbe rimanere in quell’amaca a godersi il sole, ma significherebbe rimanere fermi, non crescere, non evolvere.
Perchè è importante abbandonare la comfort zone?
Ricordate? Noi siamo ancora bruchi dentro il nostro comodissimo bozzolo fatto di sicurezze, abitudini, zero rischi. Perchè è importante abbandonare il nostro comfort cocoon? Perché fuori c’è un mondo di possibilità. E fra queste possibilità c’è la trasformazione in una bellissima farfalla che volerà di fiore in fiore. Perché uscire dalla comfort zone è così importante? Perché quella farfalla potresti essere tu.
Uscire dalla zona di comfort ti permetterà di sfidare te stesso, di superare i tuoi limiti, di metterti alla prova e capire di più su di te, su quelli che sono i tuoi sogni e le tue speranze e, studiando, lavorando, vivendo, raggiungerle.
Come uscirne? Strategie tecniche e consigli
Non diciamoci bugie: uscire dalla comfort zone è difficile, impegnativo, stancante proprio perché devi abbandonare una situazione di placida tranquillità e investire molta energia nel nuovo percorso. Come tutte le cose la parte più difficile è iniziare. Vediamo insieme qualche tecnica per uscire dal bozzolo:
- Informati. La paura dell’ignoto si supera con la conoscenza. Informati dunque accuratamente su tutto ciò che riguarda un progetto, un brand, o qualsiasi sia il tuo obiettivo. Arriva preparato al colloquio ad esempio studiando l’azienda proprio come fosse un esame universitario. La cosa ti mette ansia? È normale. Sei fuori dalla tua comfort zone, ma più informazioni raccoglierai meno paura avrai;
- Ti senti insicuro? Va bene così. Avere coraggio non significa non avere paura – come ci insegnano tutti i film fantasy – ma significa andare avanti nonostante vorremmo tornare al calduccio nella nostra comfort zone. Accetta dunque la tua ansia e trasformala in qualcosa di costruttivo, un’ansia positiva che ti darà la spinta per proseguire nel tuo nuovo progetto;
- Fai qualcosa di nuovo. La comfort zone ti àncora in una situazione statica nella quale non c’è nulla di nuovo e tutto è prevedibile. Inizia a fare qualcosa di nuovo: uno sport, una lettura diversa dal solito, perché no, semplicemente una strada diversa per andare al lavoro. Non serve strafare e buttarsi a capofitto in situazioni estranee. Inizia con qualcosa di semplice;
- Apriti agli altri. Esporsi è una paura molto diffusa e comprensibile. Aprirsi all’altro e al nuovo può essere però liberatorio e illuminante. Sicuramente un passo verso una zona nuova, più rischiosa, ma che ti ricorda di essere vivo;
- Fai un passo alla volta. Non puoi pretendere di uscire dalla comfort zone dall’oggi al domani. Lavora per obiettivi senza disperdere le energie: un passo alla volta ti permetterà di focalizzarti su un singolo obiettivo alla volta;
Supera i tuoi limiti
Solo quelli che rischiano di spingersi troppo lontano possono eventualmente scoprire quanto lontano si possa andare.
Thomas Stearns Eliot
Attenzione però: la comfort zone non è da demonizzare, da bollare come un luogo mentale malvagio che ci tiene immobili mentre il mondo va avanti. Tutti noi abbiamo bisogno di una zona confortevole per tirare un attimo di respiro, per tornare a casa quando la giornata non è andata come avremmo sperato. La comfort zone ha molte facce. Può essere un luogo mentale o un luogo reale come la nostra stanza preferita. Può essere un rituale quotidiano che ci dà tranquillità, una persona a noi molto cara, un gatto che fa le fusa capace di abbassare in un attimo i nostri livelli di stress. Un libro a cui siamo molto affezionati e non ci stanchiamo mai di rileggere.
Uscire dalla comfort zone non significa rinunciare a tutto questo, ma dargli il giusto spazio all’interno della nostra vita. Significa andare più in là di quella linea immaginaria che ci siamo prefissati e scoprire quante potenzialità inespresse finora non abbiamo coltivato. Troviamo dunque il coraggio di uscire dalla nostra comfort zone per evolverci e crescere: fuori da essa c’è un mondo che vuole essere esplorato e il nostro cervello ha già abbandonato la sua amaca per iniziare una nuova entusiasmante avventura.
Continua a seguirci!