Paura dell’altro. Il termine corretto è antropofobia e il dizionario Treccani la definisce come una “morbosa sensazione di angoscia che insorge in alcuni individui in mezzo alla folla o in presenza di altre persone.” Se a scuola eviti tutti e speri che nessuno ti parli per paura di fare brutte figure. Se sei a lavoro e speri non ti invitino a prendere nemmeno un caffè per paura di dire qualcosa di sbagliato. Se hai paura che il contatto umano ti porti solo dolore. Allora hai paura dell’altro. In questo articolo vediamo insieme cos’è l’antropofobia, quali sono i sintomi e come superarla.
Antropofobia che cos’è?
Come è facile intuire, la parola antropofobia deriva dal greco: antropo cioè uomo e fobia… paura. La chiamano semplicemente paura dell’altro, ma paura e fobia non sono la stessa cosa. Quest’ultima – infatti – denota un comportamento irrazionale, del tutto privo di logica. Se ti trovi davanti ad una persona che ti sta intimidendo con un coltello, è assolutamente normale che tu abbia paura: subentra il tuo naturale istinto alla sopravvivenza. Diversa è – invece – la paura che prova una persona affetta da antropofobia, che vede tutti come una possibile minaccia o prova una paura insensata di fronte a qualunque essere umano.
Il rischio più grande è quello di isolarsi completamente evitando ogni tipo di contatto umano. In questo caso avremo una persona infelice e insoddisfatta della propria vita. Già, perché non stiamo parlando di una scelta ponderata – in stile eremita per capirci – ma di un vero e proprio obbligo dettato dalla paura dell’altro.
Hikikomori e Antropofobia sono la stessa cosa?
Se hai cercato una soluzione per la tua paura dell’altro in Internet ti sarai sicuramente imbattuto nel termine Hikikomori (dal giapponese hiku “tirare” e komoru “ritirarsi”). Vogliamo fare chiarezza su questo punto: le parole Hikikomori e Antropofobia non sono sinonimi.
Sebbene abbiano molti punti in comune con chi ha paura dell’altro, gli Hikikomori sono persone che scelgono volontariamente di isolarsi in casa. E in genere sono i giovani ad essere i più colpiti da questo desiderio di solitudine (di età compresa fra i 14 e i 30 anni circa).
Difatti, l’uso eccessivo della tecnologia digitale e dei social media contribuisce ad aggravare il senso di isolamento e l’ansia sociale in età adolescenziale. Un esperto di questa patologia è Marco Crepaldi, Presidente fondatore dell’associazione nazionale Hikikomori Italia, che ci ricorda che si tratta di un problema reale, riguardante tutti noi.
“Quando parliamo di Hikikomori, parliamo sì di un problema del singolo, di un problema psicologico molto profondo, ma è un problema che può essere superato aiutando questi ragazzi, aiutandoli come società a trovare una motivazione, una motivazione intrinseca alla vita. […] Hikikomori è anche un problema della società, poiché ognuno di noi in qualche modo, nel suo piccolo, contribuisce a creare questa società che sempre più ragazzi percepiscono come eccessivamente pressante, competitiva, respingente, dai valori lontani da quelli che hanno loro. […]”
Quando si ha paura dell’altro – invece – restare in casa non è una scelta, ma un obbligo. La persona affetta da antropofobia vorrebbe uscire e avere contatti sociali, relazioni interpersonali. Ma non riesce nonostante gli sforzi.
Antropofobia sintomi più comuni
Nel momento in cui l’antropofobico entra in contatto con una o più persone subentrano una serie di reazioni emotive e fisiche che sono di impedimento ad una vita sana. Quali? Tachicardia, sudorazione eccessiva, sensazione di soffocamento. Nella peggiore delle ipotesi attacchi di panico e la fuga letterale da qualsiasi individuo. Avere paura dell’altro può portare – inoltre – a sviluppare patologie molto più gravi ed estreme come ad esempio l’agorafobia, cioè la paura degli spazi aperti o – all’apposto – la claustrofobia, cioè la paura degli spazi chiusi.
Salire su un autobus, entrare in un negozio pieno di gente, stare in fila alle poste imbottigliato tra altre persone in attesa di dover comunicare col proprio interlocutore. Sono attività del tutto normali… quotidiane, ma che generano un’ansia pazzesca a chi ha paura dell’altro. Come combattere questa patologia e liberarsi da questo senso di opprimente solitudine?
Proviamo ad aiutarti con qualche consiglio. L’obiettivo è ritrovare la propria libertà, l’equilibrio interiore.
Paura dell’altro: come superarla
Come tutte le fobie, la paura dell’altro non può passare dall’oggi al domani. Il percorso sarà lungo e probabilmente difficile. Ma non per questo devi scoraggiarti. Il primo step da compiere è quello di chiedere aiuto ad un professionista. Pensa allo psicologo come ad uno specchio dove poterti finalmente guardare con attenzione e in profondità. Non essere spaventato all’idea di questo contatto: già solo cominciare il percorso ti farà stare meglio.
“Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno.”
Cerca di avere questa consapevolezza. Una volta aperta la porta avrai la possibilità di vivere la vita che vorresti e che meriti. Ma quella porta va aperta. Inizia facendo piccoli passi e ponendoti degli obiettivi raggiungibili. Non metterti addosso troppa pressione e pensa a come uscire dalla tua paura dell’altro. Magari comincia uscendo con qualcuno che conosci e che, soprattutto, conosce il tuo problema. Non aver paura di esporti: potresti rimanere sorpreso da quanto il mondo possa essere gentile e quanto possa comprendere meglio di quanto tu creda la tua paura dell’altro.
In conclusione
L’uomo è un animale sociale e la paura dell’altro è una fobia davvero frustrante e invalidante. Ma per quanto possa essere dura, seguire un’adeguata terapia – di solito è consigliata la terapia cognitivo comportamentale – può portarti a vivere una vita davvero piena. Forse non sarai mai un tipo da discoteca, ma poco male. Non dobbiamo mica cambiare personalità. Sforzarci di essere qualcun altro. Concentrati – piuttosto – sulle piccole vittorie quotidiane. Ad esempio, proporre un caffè ai tuoi colleghi, trovare il coraggio di parlare con un estraneo infischiandotene se arrossisci, di dire oggi esco senza paura del contatto umano.
I motivi che ti spingono ad avere paura degli altri possono essere molti e possono essere radicati in profondità, persino risalire all’infanzia. Ma la cura non è impossibile se si decide di iniziare un percorso di cambiamento. Come diceva Henry Ford:
“Una delle più grandi scoperte che un uomo può fare, una delle sue più grandi sorprese, è scoprire che può fare ciò che aveva paura di non poter fare.”
E tu puoi fare quello che avevi paura di non poter fare.
Continua a seguirci!