Il nostro pianeta ruota intorno al Sole, descrivendo un’orbita ellittica di 930 milioni di chilometri. La stessa cosa sta facendo il ragazzo che frequentavi fino a poco tempo fa: orbita intorno a te, ma senza palesarsi completamente. Non proprio un fantasma, ma neanche una presenza reale. Vediamo più approfonditamente cos’è l’orbiting e come reagire.
Cos’è l’orbiting?
La parola orbiting è relativamente recente e di uso comune tanto che nel 2018, Oxford Languages ha selezionato, fra il vasto bouquet di parole, orbting come parola dell’anno:
L’azione di ritirarsi bruscamente dalla comunicazione diretta con qualcuno mentre continua a monitorare, e talvolta rispondere, alla sua attività sui social media.
languages.oup.com
A coniarla è stata la blogger statunitense Anna Rose Iovine che ha vissuto sulla sua pelle questa esperienza che, a quanto pare, capita più spesso di quanto pensiamo.
Nel 2018 – dice Anna Rose – ho sperimentato una ritrovata frustrazione negli appuntamenti moderni: qualcuno ha smesso di rispondere ai miei messaggi, ma ha costantemente controllato le mie storie su Instagram.
Frustrante, vero? Sta capitando anche a te? Ma cosa provoca questa modalità di relazionarsi così malsana?
Cosa provoca l’orbiting e perché lo si fa?
Partiamo da un presupposto importante: non è colpa tua. L’orbiting è una pratica che l’altro assume per svariati motivi, motivi che forse nemmeno lui o lei sanno. Esiste l’orbiting del narcisista, ovvero l’orbiting più dannoso perché fatto con consapevolezza e con mania del controllo. Il narcisista vuole tenerti sempre con sé, ma mantenendo le distanze, a portata di click, ma non di call. Una persona con questo tipo di personalità vuole farsi desiderare, vuole che tu pensi a lei senza però poterla raggiungere. Ma non è sempre così.
Senza voler giustificare questo comportamento, a volte chi fa orbiting è solo una persona eternamente indecisa, forse uscita da poco da una relazione che l’ha svuotata completamente e ora ha paura di ricominciare una nuova relazione. Abbastanza vicino a te per avere un contatto, abbastanza lontano per battere in ritirata.
Chi lo mette in atto?
Persone narcisiste, indecise, scottate da una relazione e, a volte, persone annoiate che si divertono a girarti attorno appunto come un pianeta senza entrare realmente in contatto con te. Il loro habitat sono i social, i loro fucili i like su Instagram, i loro dardi i commenti, la loro preda, tu.
A studiare il fenomeno non mancano giustamente gli psicologi come ad esempio la dott.ssa Rachel O’Neill, Assistant Professor presso il Dipartimento di Media e Comunicazioni presso LSE, che, parlando dell’orbiting sostiene:
Parte di questo comportamento orbitante è in realtà attribuibile a quelle persone che non si sentono pronte a impegnarsi in una relazione, ma decidono comunque di orbitare attorno alla persona. Hanno deciso di lasciare, perché la preoccupazione è che se dovessero eliminare completamente il contatto, potrebbero perdere l’occasione di riconnettersi con lei in seguito.
Lo psicoterapeuta Adriano Formoso pone invece l’attenzione sull’infanzia:
Per parlare di orbiting è inevitabile porre l’attenzione sulle radici nei traumi infantili che hanno impedito all’“uomo orbiting” di costruire un’identità funzionale alle relazioni personali e sociali. I legami e l’affettività sono le prove più difficili da affrontare perché spesso, il soggetto che fa orbiting, non ha sviluppato un’idea chiara di sé e della propria vita, sostituendo il proprio sé reale, fragile e traumatizzato, con un’idea delirante di sé, grandiosa e reattiva. Generalmente “l’uomo orbiting” è soggetto ad un costante senso di vuoto nel profondo e incline alla depressione a cui cerca di sfuggire, talvolta atteggiandosi a persona brillante che non ha bisogno di nulla e di nessuno […]
Ma le conseguenze di questo orbiting ricadono su di noi come macigni.
Orbiting: le conseguenze
Le conseguenze dell’orbiting possono essere profonde tanto da sviluppare una dipendenza emotiva verso questa persona che c’è e non c’è, a intermittenza, confondendoci sempre di più. Sempre lo psicoterapeuta Adriano Formoso sostiene:
Nelle mie stanze d’analisi incontro molte donne che idealizzano e percepiscono l’altro come un essere più forte e più capace di amare, senza sospettare minimamente di avere a che fare con una personalità fragile e con un’affettività sofferente. Così molte collaborano involontariamente e a volte consapevolmente all’orbiting di alcuni uomini, annullandosi e senza pensare quanto siano indispensabili al loro “carnefice”.
Attacchi di panico, ansia costante, paura di fare qualcosa di sbagliato. Una vittima di orbiting si sente sotto osservazione dall’occhio del Grande Ex o del Grande Possibile Partner. Ma dobbiamo metterci in testa che, l’occhio che ci spia e mette like, è solo l’occhio di un Grande Idiota.
Come reagire all’orbiting?
A differenza del ghosting dove è importante resistere alla tentazione di contattare il ghost, ovvero la persona che è sparita nel nulla, nell’orbiting invece vale la pena fare un tentativo di contatto. Chiedi semplicemente di smettere. Probabilmente la persona in questione non ti risponderà, ma magari, se il suo era un comportamento dettato dalla pura indecisione o paura di un nuovo rapporto, smetterà di fare orbiting e ognuno andrà per la sua strada.
Se invece, dopo magari aver letto questo articolo, ti rendi conto di essere in presenza di una personalità narcisista che gode nel farti soffrire allora la soluzione è una: bloccalo su tutti i social. Lo sappiamo, è doloroso. In quella persona avevi investito sentimenti, magari speranze e sogni in un rapporto duraturo. Ma il suo comportamento ti ha già dimostrato che non vale la pena coltivare questo tipo di relazione, se di relazione possiamo parlare. Bloccalo sui social senza rimorso: lo stai facendo per te, per andare avanti nella tua vita. Perché vicino a te meriti una persona reale con intenzioni reali.
Conclusioni
L’orbiting, insieme al ghosting e al catfish, è l’ennesimo fenomeno che trova terreno fertile nei social, dove la vita non è reale, i rischi sono pochi e le persone si sentono al sicuro dietro uno schermo. Dobbiamo ricordarci però che la vita non è a portata di click, ma è lì fuori. I social non sono specchio di una quotidianità vera e autentica, ma viene mostrata solo una piccola parte di noi, a volte nemmeno quella. Coltivare relazioni sembra sempre più difficile, ma non ti preoccupare: dai meno attenzione ai cuori di Instagram e fai più attenzione al tuo. È quello che conta.
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