“Sii positivo!” Quante volte ce lo siamo sentiti dire? Dopo la fine di una relazione, dopo un licenziamento, dopo una bocciatura, dopo qualsiasi evento negativo della nostra vita. Bel consiglio del cavolo, soprattutto se la ferita è ancora fresca fresca. Non buttarci giù dopo una sconfitta è sicuramente importante, ma è altrettanto importante accettare quanto successo e vivere le nostre vere emozioni. Quando si vuole essere positivi a tutti i costi si parla di toxic positivity, positività tossica. In questo articolo scopriamo cos’è e come liberarsene.
Cos’è la positività tossica e da dove nasce?
L’ottimismo è una calamita della felicità. Se rimani positivo, le cose buone e le persone buone saranno attratte da te.
Mary Lou Retton
Vero, ma non verissimo. Essere ottimisti e vedere il lato migliore delle situazioni è sicuramente un pregio, il famoso bicchiere mezzo pieno per intenderci. Ma, come in tutti i campi della vita, il troppo stroppia. È qui che entra in gioco la positività tossica. Da dove nasce? Possiamo definirla una vera e proprio patologia? La rivista americana Psychology Today (edita dal 1967) ci viene in aiuto:
La positività tossica descrive un modello di comportamento; non è un termine o una diagnosi psicologica ufficiale. Inoltre non è senza polemiche; alcuni ritengono che il termine possa essere abusato al punto da indebolire la resilienza e incoraggiare la patologia, e altri sottolineano il rischio di temperare una sana positività.
La positività tossica nasce dal non voler accettare una situazione oggettivamente negativa. Parliamo quindi di un meccanismo di difesa a tutti gli effetti. Ma negando l’evidenza e rifiutando i nostri reali sentimenti finiamo col peggiorare la situazione.
Come si manifesta questo comportamento? Sintomi e conseguenze
Non diciamo niente di nuovo quando affermiamo che nascondere sotto un tappeto emotivo le emozioni negative non giova a nessuno, anzi. I sentimenti come rabbia, delusione, tristezza più rimangono sotto il tappetto più cresceranno, più saranno ingombranti, più ti schiacceranno emotivamente. Il nostro cervello infatti ha bisogno di tempo per elaborare un’emozione negativa e quel tempo bisogna concederglielo.
Se invece ci diamo alla positività tossica, il nostro dolore, la nostra delusione non spariranno: non basta metterci un sorriso in faccia e dire a noi stessi che va tutto bene. Seguendo questa pericolosa strada, la paura che hai messo sotto il letto si trasformerà in ansia eccessiva e sarà pronta a afferrarti il piede che penzola dalle coperte. La tristezza che hai nascosto nell’armadio appesa ad una gruccia ti salterà addosso quando meno te lo aspetti. Perché tutti i sentimenti che non affrontiamo oggi, ricompariranno nel nostro futuro. A custodirli per noi, il nostro inconscio che nulla dimentica. Come liberarsi allora dalla positività tossica?
Come liberarsi dalla positività tossica? Strategie e consigli
Come ci ricorda lo psicologo clinico Konstantin Lukin:
Le emozioni non sono “buone” o “cattive”, tutte positive o tutte negative. Pensa invece a loro come a una guida: le emozioni ci aiutano a dare un senso alle cose. Se sei triste per aver lasciato un lavoro, probabilmente significa che l’esperienza è stata significativa. Se ti senti ansioso per una presentazione, probabilmente significa che ti interessa come sei percepito.
Lasciamoci quindi guidare dalle nostre emozioni, senza avere fretta e senza giudicarci. Non possiamo pretendere di essere sempre sulla cresta dell’onda perché la vita è fatta di alti e bassi, di successi e insuccessi, di luce e ombra. Vuoi liberarti dalla positività tossica? Smettila di essere positivo all’estremo e vivi davvero i tuoi momenti bui. Concedi a te stesso l’occasione di sfogarti, di essere triste e di essere arrabbiato: non sono sentimenti sbagliati, ma sentimenti umani.
Se lascerai libero sfogo alle tue emozioni più profonde sarai finalmente libero, in un secondo momento, di essere ottimista nella giusta dose. Trovi difficile elaborare le tue emozioni? Per forza! È difficile farlo soprattutto da soli. Per questo rivolgersi ad uno specialista è sempre la soluzione migliore. Lo psicologo è un po’ come uno specchio dove possiamo vedere davvero noi stessi per quello che siamo. Concediti quel tempo e quello spazio tutto tuo dove capire meglio te stesso. Te lo meriti e i risultati saranno sorprendenti.
Positività tossica: pro e contro
Saper distinguere tra positività tossica un sano ottimismo è fondamentale e per niente scontato. Nell’era moderna i social ci spingono a voler essere positivi a tutti i costi, di mostrarci sempre in forma, sorridenti, in vetta. Sempre positivi. Ma sappiamo che la vita vera non è in quel piccolo schermo. Sappiamo che quei cuoricini su Instagram non hanno valore affettivo. A volte la soluzione è quella di spegnere il telefono, ficcarci sotto la coperta più calda che abbiamo e abbondarci ad un sano, liberatorio, fondamentale momento di tristezza. È inutile temere dei sentimenti che fanno parte di noi. Abbracciamoli, affrontiamoli e superiamoli solo così potremmo passare alla fase successiva: la positività, quella salutare.
Conclusioni
Nel mare di consigli e opinioni che ricevi riguardo la tua vita ascolta la voce più importante: la tua. Connettiti a te stesso e ignora chi fa della psicologia spiccia un mantra. Nonostante tutte le buone intenzioni, i tuoi famigliari, i tuoi amici devono rispettare i tuoi tempi, a volte anche i tuoi silenzi se è questo quello che vuoi. E ti diciamo di più: se sei una persona per natura pessimista, va bene anche così.
Esprimi sempre te stesso senza paura del giudizio altrui. La vita ha i suoi alti e bassi sta a te capire come affrontarli al meglio con la giusta dose di ottimismo, ma anche con la giusta dose di realismo: un mix perfetto per una ricetta molto importante, la tua felicità. Tendere verso la felicità è ovviamente un obiettivo che tutti noi ci poniamo, ma essere felici in ogni momento è irrealizzabile. Se sei una persona che tende all’ottimismo tossico, prima comprendi questo concetto meglio è sia per te che per quelli che ti stanno intorno. Vivendo i momenti più brutti con tutti i sentimenti che ne conseguono ti aiuterà anche ad apprezzare meglio i momenti migliori.
E ricorda:
Sia ottimisti che pessimisti contribuiscono alla nostra società. L’ottimista inventa l’aereo e il pessimista il paracadute.
Gil Stern
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