«Il modo migliore per scoprire se ci si può fidare di qualcuno è di dargli fiducia.» Vero, caro Hemingway, ma non è così semplice. Soprattutto se la nostra non è una semplice sfiducia nel genere umano – come capita a tutti – ma è invece una paura più radicata, una vera e propria fobia che ci impedisce di fidarci di chiunque. Si chiama pisantrofobia e, se non la conosci, sei nel posto giusto. Cos’è la pisantrofobia e da dove nasce? Quali le conseguenze e come fare per superarla?
Cos’è la pisantrofobia?
La parola fobia ci mette già sulla pista giusta. La pisantrofobia è la paura incontrollata e irrazionale a fidarsi delle persone. E non si tratta solo di una normale paura a ricominciare una relazione, magari amorosa, dopo che il nostro partner ci ha dato una cocente delusione. Non si tratta di una nottata fatta di pianti (e più!) e poi di nuovo in sella pronti per una nuova avventura, ma con più cautela. La pisantrofobia ci porta a pensare al peggio ogni volta che ci troviamo davanti una persona con cui intrecciare una relazione che sia essa amorosa o una semplice amicizia.
Ovviamente, come è facile immaginare, questa sensazione porta a chi soffre di pisantrofobia a condurre una vita sempre sul chi va là, nella totale diffidenza. Ed essendo l’uomo per sua natura un animale sociale, questa fobia è un bel casino: non permette una vita davvero piena. Da dove deriva questa incapacità di fidarsi delle persone?
Le cause della pisantrofobia
Non diciamo nulla di nuovo. La causa della pisantrofobia nasce, rullo di tamburi, dall’infanzia. Hai presente quando i tuoi genitori ti dicevano che ti stanno portando al parco, invece ti stavano portando dal dentista? Ricordi tutta la tua aspettativa di bambino pregustandoti il momento di gioco? Ricordi poi l’amarezza nello scoprire questo tradimento a fin di bene? Moltiplica questa sensazioni per tutti questi episodi – perché non stiamo parlando di casi isolati, ma di ripetuti inganni – e avrai sviluppato quello che oggi è un impedimento serio: fidarti degli altri è un rischio che non puoi permetterti di correre. Perché per te, quel parco, quel gelato come premio, quella promessa da parte di un adulto a te bambino, non è mai stata mantenuta.
Il tutto si amplifica in base al tuo carattere: se eri un bambino estroverso magari reagivi con rabbia ed esternavi le tue emozioni, se invece eri introverso – e lasciaci indovinare, fai parte di questa categoria – allora avrai interiorizzato queste emozioni negative. Avrai rimuginato e rimuginato con la tua mente di bambino e hai tratto la conclusione più logica: è meglio non fidarsi di nessuno. “Diffidenza” però è un termine riduttivo quando si parla di pisantrofobia. Vediamo più nel dettaglio i sintomi di questa fobia.
Pisantrofobia, i sintomi
Il pisantrofobo non presenta come sintomo solo il non fidarsi degli altri, ma adotta una serie di comportamenti che lo portano ad autosabotare le proprie relazioni proprio per la mancanza di fiducia di fondo. In particolare, il pisantrofobo:
- Pretende. In una relazione, un pisantrofobo cercherà subito delle sicurezze, sicurezze però che si possono costruire solo con tempo, lavoro, fiducia. Bruciare le tappe e spaventare l’altro con tutta questa fretta porta a sabotare il rapporto appena iniziato;
- Testa l’onesta. Il pisantrofopo, nella sua ricerca di fiducia, mette alla prova amici e compagni per coglierli in fallo e confermare così la sua teoria o per testare effettivamente la loro onestà. Inutile dire che dall’altra parte, le persone non possono costantemente provare le loro buone intenzioni e quindi non sempre rimangono;
- È maniaco del controllo. Soprattutto se si parla di relazioni amorose, è facile che una persona affetta da pisantrofobia voglia controllare i messaggi del partner per tenerlo sotto controllo;
- Necessità di rassicurazioni. Costantemente. Fino allo sfinimento…dell’altro.
E per quanto riguarda sé stesso?
Anche verso sé stessa, una persona affetta da pisantrofobia è molto severa e non si fida pienamente nemmeno dei suoi stessi giudizi:
- Dubita. Di tutto. Di tutti. Non importa chi sia a dire cosa;
- Non ha fiducia in sé stesso e nelle proprie capacità;
- Fa previsioni catastrofiche. Proietta nel futuro le sue paure e si vedrà sempre come una persona tradita;
Unendo tutte queste caratteristiche otteniamo una personalità introversa, che crede non valga la pena rischiare, cha ha troppa paura di avere relazioni per timore di finire con il cuore spezzato. In una parola, otteniamo una persona infelice. Come si può uscire da questa situazione?
Pisantrofobia: come superarla? Ecco qualche strategia
Elaborare le proprie esperienze negative è fondamentale per riacquistare fiducia nel prossimo. Un percorso intenso che non si può affrontare da soli, ma va fatto accompagnati da uno specialista. In questo percorso affronterai i fantasmi del passato che hanno condizionato il tuo presente; imparerai ad accettarli e ad affrontarli prendendo consapevolezza di te stesso. Imparerai soprattutto a non incolparti. Il senso di colpa infatti non è mai utile e ci trascina sempre più in basso in un vortice di auto-commiserazione che blocca qualsiasi azione.
Rivolgersi ad uno psicologo è sempre la soluzione più giusta.
Conclusioni
Non fidarti di nessuno. Non prendere sul serio le lodi che ti fanno. Non confidare segreti, che spesso non sono rispettati. Non vantarti e non svalutarti. Gli altri ti osservano per coglierti in fallo: non prenderti libertà per non farti giudicar male. Se ti insultano e maltrattano, pensa che metti alla prova la tua virtù. Gli amici non esistono, circolano solo bugiardi.
Giulio Mazzarino, Breviario dei politici, 1684.
Una massima davvero triste quella del cardinale Giulio Raimondo Mazzarino, vero? Anche se la pisantrofobia è etichettata come una nuova patologia dell’epoca moderna, aforismi antichi come questi ci fanno riflettere. Parliamo di un’epoca ormai passata, quella del regno di Luigi XIV, eppure queste parole sembrano rispecchiare perfettamente una personalità complessa com’è quella di chi cova una profonda sfiducia nel prossimo.
La domanda che ci dobbiamo fare è questa: vogliamo vivere chiusi nel nostro piccolo mando fatto di amare e presunte certezze o vogliamo aprirci ad un mondo che può deludere, ma anche sorprenderci?
Continuate a seguirci per avere qualche spunto di riflessione e, perché no, anche qualche spunto per migliorarsi.