Vivere più a lungo. Per molti è un obiettivo davvero importante tanto da investire generosamente su biotecnologie che puntano ad allungare la vita umana fino addirittura a 500 anni. Un obiettivo ambizioso quello che si sono posti i più grandi investitori del mondo da Mark Zuckerberg a Jeff Bezos che cercano una sorta di elisir di lunga vita, ma scientifico. Si parla quindi di manutenzione costante dell’uomo, di progettisti transumanisti che un giorno trasferiranno il nostro cervello in cloud e la nostra anima in una chiavetta usb. Per quanto riguardo l’anima stiamo scherzando, però, tutto sommato, non si sa mai. Ma se vogliamo vivere più a lungo e bene oggi ci sono modi più semplici, anzi luoghi più semplici: le Blue Zone. Forse lì non troveremo arzilli vecchietti di 500 anni, ma soffiare su 100 candeline di compleanno è possibile. Scopriamo cosa sono queste Blue Zone.
Blue Zone: cosa sono e perché si chiamano così?
Quattro regioni. Quattro culture differenti. Quattro luoghi che non hanno in comune apparentemente nulla. Nulla se non l’età avanzata dei loro abitanti. Si parla infatti di persone che vivono 90 anni e anche di più, ma non è questa la notizia: queste persone infatti non solo vivono di più, ma vivono bene. Essere in salute infatti è una componente fondamentale per chi vuole vivere a lungo: nessuno vorrebbe arrivare a 90 anni (ma anche solo 75) senza essere più attivi sia mentalmente che fisicamente.
Ma perché queste persone che abitano nelle Blue Zone riescono a vivere più a lungo e bene? Se stai pensando che è questione di genetica sei in errore: pare che quel fattore conti meno del 10%. È invece l’epigenetica quella scienza che “studia come l’età e l’esposizione a fattori ambientali, tra cui agenti fisici e chimici, dieta, attività fisica, possono modificare l’espressione dei geni” ad essere davvero rilevante. Ecco quindi che, unito all’ambiente, entrano in gioco dieta, l’esercizio fisico e mentalità.
Perché le Blue Zone sono chiamate proprio così?
La risposta è meno enigmatica di quello che pensavi. Questo particolare studio demografico sulla longevità umana condotto dagli studiosi Gianni Pes e Michel Poulain e pubblicato su Experimental Gerontology identificava queste quattro aree con più longevità. E con quale colore hanno segnalato queste quattro aree? Hai indovinato, quattro cerchi concentrici blu indentificano le zone. Le Blue Zone. Ma bando alle ciance: vuoi già partire per una di queste mete e vivere anche tu bene e a lungo? Ecco allora quali biglietti prendere.
Blue Zone: dove sono?
Okinawa, Giappone. Ogliastra in Sardegna, Italia. Isola di Icaria, Grecia. Penisola di Nicoya, Costa Rica. Loma Linda in California, USA. I quattro cerchi concentrici blu colorano sulla mappa queste zone. Queste aree hanno trovato una combinazione di abitudini davvero vincenti per rimanere in salute, complice l’ambiente naturale. Una dieta sana, un ritmo di vita completamente diverso dal nostro, contatti sociali significativi che creano un senso di appartenenza, un senso alla vita che loro hanno trovato a differenza di molti. Certo, ora che sai dove sono queste Blue Zone puoi preparare le valige e partire o, più realisticamente, possiamo capire cosa rende gli abitanti della Blue Zone così longevi, in salute, felici e adattare qualche loro suggerimento alle nostre vite.
Perché si vive più a lungo?
Approfondiamo le caratteristiche che contraddistinguono lo stile di vita longevo nelle Blue Zone. Forse qualcuna di queste abitudini possiamo introdurle anche nella nostra quotidianità. Partiamo dalle cose più semplici: la dieta. Stiamo parlando di zone del mondo completamente diverse e distanti l’una dall’altra eppure anche nell’alimentazione hanno una caratteristica in comune: niente cibo spazzatura. Più facile a dirsi che a farsi, ma togliendo (più realisticamente riducendo) dalla nostra dieta cibi da fast food, zuccheri raffinati, grassi inutili, il nostro corpo ci ringrazierà. Nelle Blue Zone la dieta è stagionale e non esistono le “abbuffate”. Carne, pesce e lattici si consumano moderatamente a favore di una dieta che predilige verdura, cereali, legumi. Concludiamo con un bicchiere di vino rosso di produzione locale, uno di tanto in tanto senza esagerare. La parola chiave è moderazione.
L’esercizio fisico è un altro elemento molto importante. Non parliamo di esercizi specifici o palestre, ma un tipo di esercizio da integrare nella vita di tutti i giorni: moderato, ma costante. Andiamo dunque a fare la spesa a piedi, al lavoro in bici, cerchiamo di muoversi il più possibile, magari organizziamo delle passeggiate in mezzo alla natura.
La siesta è fondamentale. Stacca la spina e concediti un attimo di relax che sia una piccola vacanza o un semplice sonnellino pomeridiano. Ora arriviamo ai punti davvero difficili: l’appartenenza ad una società che sentiamo nostra e capire cosa ci rende davvero felici.
Blue Zone: i nostri nuovi obiettivi blue
Se cambiare alimentazione e fare più sport sono cose relativamente facili da fare, capire quali sono le nostre priorità è decisamente più difficile. Nel momento in cui ci sentiamo rinchiusi in una società che non ci appartiene o siamo parte di un gruppo sociale negativo come possiamo uscirne? Come non lasciarci influenzare dai fattori esterni? Noi non possiamo rispondere a questa domanda, ma trovare un senso alle nostre vite è fondamentale. Avere uno scopo, sentirsi utili, sentirsi parte di qualcosa di più grande.
Le Blue Zone hanno trovato la loro strada. Anche noi dobbiamo trovare la nostra. Fai dunque ciò che ti rende felice. Torna in contatto con la natura, inizia anche solo comprando una pianta da appartamento, ma comincia. Passa più tempo con i tuoi cari, magari all’aria aperta. Magari prepara uno spuntino per tutti a base di frutta e verdura. Unisci tutti i puntini e crea la tua routine perfetta fatta di sole, calore e ottimismo.
Perché non è solo il fisico che ha bisogno di essere curato durante gli anni, ma anche la mente. E una mente stanca non è felice. Iniziamo cercando la felicità nelle piccole cose, come disse una nota guida spirituale, Charlie Brown:
La felicità è accarezzare un cucciolo caldo caldo, è stare a letto mentre fuori piove, è passeggiare sull’erba a piedi nudi, è il singhiozzo dopo che è passato.
Torniamo in contatto con noi stessi: ci siamo persi tempo fa, ma possiamo sempre ritrovarci.
Continuate a seguirci, anche se ci state leggendo da una delle Blue Zone.