Un ‘no’ detto con la più grande convinzione è migliore e ha più valore di un ‘sì’ pronunciato solamente per compiacere, o, cosa peggiore, per evitare dei problemi.
Mahatma Gandhi
Per molte persone dire di no sembra essere un ostacolo insormontabile. Una cosa che solo una grande anima come Gandhi poteva pronunciare. Ma dal momento che noi non dobbiamo – per ora – rivoluzionare il mondo come il più famoso politico indiano, imparare a dire no servirà a noi stessi per vivere meglio. Perché non dobbiamo per forza “compiacere” o per forza “evitare problemi”. Scopriamo insieme come imparare a dire di no.
Perché non sai dire di no?
L’imbarazzo e l’incapacità di dire di no ad una qualsiasi richiesta ha probabilmente origini antiche, che provengono dall’infanzia. Una figura autoritaria, o peggio manipolatrice, come un genitore o un insegnante che non ti ha dato il giusto valore facendoti pensare di non meritare abbastanza attenzioni e riconoscimenti ti ha impedito di ascoltare davvero i tuoi bisogni. Il risultato è stato un lento ed inesorabile avvicinamento alla situazione che vivi oggi: non dici di no per compiacere l’altro.
Questa ovviamente è un’ipotesi molto all’acqua di rose, se vuoi davvero andare a fondo di questo tuo blocco non ti resta che chiedere l’aiuto di un professionista. Perché non sapere dire di no ha diversi livelli di gravità: dal dire sì, mangiamo il sushi anche a se a te andrebbe la pizza, al sì, mi occupo io di questo progetto anche se sei già oberato di lavoro. Due sì fastidiosi, che non vorremmo dire e che sono però su due piani diversi: nel primo ti farà schifo la cena, nel secondo ti giocherai la tua salute sia fisica che mentale. Vediamo dunque come porre rimedio.
Perché è importante imparare a dire no
Imparare a dire no è fondamentale per la tua salute emotiva. Dire di sì a tutti perché temi una reazione negativa da parte dell’altro ti porterà a perdere una notevole quantità di energia proprio perché, dicendo sì a tutto e a tutti, ti sovraccaricherai di impegni e progetti, che non puoi – come qualsiasi altro essere umano – svolgere al meglio. Da piccoli, durante la fase oppositiva del no che tutti noi attraversiamo più o meno intorno ai 2-3 anni di vita, ci hanno insegnato che la parola “no” non esiste, è sbagliata. Presi dalla frustrazione i nostri genitori hanno cercato di arginare la situazione come meglio credevano.
Ora che siamo adulti dobbiamo renderci conto che i no esistono eccome e, anzi, devono assolutamente essere detti. Dire di no non significa essere “bambini cattivi”, ma difenderci da situazioni negative per noi. Il no infatti può essere anche positivo, soprattutto se impariamo a contestualizzarlo. Vediamo subito qualche consiglio su come dire di no senza sentirsi in colpa.
Saper dire no: qualche consiglio pratico
Imparare a dire no può mettere ansia. Questo perchè la nostra paura più grande è che dicendo “no” gli altri ci potrebbero giudicare male, o peggio: potremmo essere rifiutati. Queste sono paure che la nostra personalità insicura ci suggerisce, ma un no costruttivo o, come dice l’economista Caroline Webb un “no positivo”, non creerà alcun danno, anzi: ti alleggerirà da progetti che non vuoi o che non puoi seguire facendoti rispettare con tutto il riguardo che meriti. Vediamo come dire di no nel luogo di lavoro.
Un tuo collega o il tuo capo ti hanno fatto una richiesta che, purtroppo per mille motivi quali, fra tutti, la mancanza di tempo, non puoi proprio soddisfare. L’istinto di direbbe di dire sì, tranquillo ci penso io, ma devi abituare la tua mente a fare un altro tipo di ragionamento. Devi imparare a dire no:
- Inizia il tuo rifiuto con un’affermazione positiva. Potresti iniziare la conversazione con un grazie per aver pensato a me e proseguire con un semplice ma non posso. Dimostrare apprezzamento prima di un rifiuto metterà il tuo no sotto una nuova luce;
- Spiega il perché. Se devi dare priorità ad un altro progetto, semplicemente, dillo. In questo momento sono concentrato sulla stesura del piano editoriale, devo dare la priorità a quello. L’altro capirà;
- “No”. Ti devo dire di no, semplice, diretto, efficace;
- Suggerisci un’alternativa. Se non puoi occuparti di un progetto, suggerisci un tuo sostituto. Prova a chiedere a Marco, so che è molto bravo in questo…Ti sembrerà come se stessi lasciando la patata bollente a qualcun altro ma non è così: hai trovato una soluzione al problema e hai parlato in modo positivo di un tuo collega.
Hai finalmente detto di no?
Come imparare a dire di no. Se sei riuscito a dire di no, complimenti: hai fatto il primo passo per autoaffermarti senza inutili sensi di colpa. Quelli che ti abbiamo suggerito sono tutti consigli da adottare nel mondo lavorativo, ma che puoi applicare anche nella vita di tutti giorni. Se nel gruppo dei tuoi amici tu sei sempre quello che dice di sì ad ogni proposta inizia con un no facile: forse così quella pizza sembrerà una buona idea a tutti.
Imparare a dire no: attenzione alle persone negative
Spesso le persone che ci chiedono troppi favori o di occuparci di troppi progetti non lo fanno con cattiveria, ma semplicemente, sono abituati ad un tuo automatico sì. Queste persone, dopo i tuoi no positivi, non scompariranno dalla tua vita e, anzi apprezzeranno questa tua nuova presa di posizione. Altri, invece, finora si sono approfittati di te e della tua disponibilità. Imparare a dire di no significa anche che, queste persone, non appena si accorgeranno del tuo cambiamento, si terranno alla larga: e va bene così.
I tuoi no non solo ti faranno vivere meglio, ma ti permetteranno di circondarti di persone davvero positive ed eliminare le mele marce. Con gentilezza ed empatia sei riuscito a imparare a dire no e ritagliarti il tuo spazio grazie a dei no sensati. E ricorda, come dice la psicoterapeuta infantile Asha Phillips, famosa per aver scritto il noto libro “I no che aiutano a crescere”:
Un no non è necessariamente un rifiuto dell’altro o una prevaricazione, ma può invece dimostrare la fiducia nella sua forza e nelle sue capacità.
Grazie per averci seguito fin qui. Continua a leggere il prossimo articolo. No, ora non hai tempo? Bravo, siamo fieri di te.