“Amare se stessi è l’inizio di un idillio lungo tutta la vita.” Basterebbe questa massima di Oscar Wilde ad argomentare il nostro tema alla perfezione. Ma proviamo a fare di meglio! Partendo dalle parole del grande scrittore, uomo e viveur, possiamo dire che l’amor proprio è la conditio sine qua non di una vita felice. È infatti l’unico sentimento verso noi stessi che non dovrebbe mai e poi mai essere trascurato. Quando la vita ti mette alla prova, quando un partner, o un familiare, o un datore di lavoro magari, prova a intaccare la tua autostima, ecco: quello è il momento in cui devi fare appello a tutto il tuo amor proprio. Nei momenti di difficoltà l’amore verso noi stessi è l’unica ancora di salvezza che abbiamo a disposizione.
Ma cerchiamo di andare con ordine.
Cos’è l’amor proprio?
Come abbiamo appena detto, l’amor proprio è un atteggiamento. È quell’attenzione in più che dobbiamo a noi stessi per non perderci. Ma in cosa consiste esattamente? È piuttosto semplice a dirsi. L’amor proprio è quel sentimento di amore appunto, ma anche di rispetto e di valorizzazione, che ognuno di noi dovrebbe riservare a se stesso. Quello spirito di conservazione misto a istinto di protezione anche, che dovrebbe tenerci al riparo dagli attacchi esterni. Da tutti quegli attacchi volti a minare la nostra autostima, almeno.
“Ma non ce l’hai un po’ di amor proprio?” Ti sarà capitato sicuramente di sentirti rivolgere questa domanda, o di farla a tua volta. Da parte di un’amica preoccupata per un fidanzato poco rispettoso. O dalla mamma, magari, sempre attenta ai dettagli. È una domanda banale che però racchiude un mondo di piccoli segnali, che colti – spesso dagli altri – fanno suonare l’allarme. Perché quando perdiamo di vista noi stessi non siamo più oggettivi nel valutare persone e situazioni, ed è lì che l’autostima si sgretola.
Quando l’autostima è in pericolo
Come abbiamo accennato qualche riga più su, sono tante le situazioni che possono mettere in pericolo il nostro amor proprio. La nostra autostima è come un muro di mattoni. Uno dopo l’altro, fin dalla nostra nascita, questi mattoni vengono faticosamente accostati. Mattone su mattone, ognuno di noi costruisce le proprio certezze e la propria consapevolezza. Quel muro è la nostra fortezza. Ci protegge dal mondo esterno e ci permette di affrontarlo sentendoci – chi più chi meno – all’altezza. Ma proprio come un muro, può essere scalfito e, nei casi peggiori, completamente abbattuto. Un piccolo colpo ogni tanto non fa grossi danni. Ma quando ci troviamo, spesso nostro malgrado, in contesti tossici, ecco che il nostro amor proprio vacilla.
Quali sono questi contesti? Oh, sono davvero tantissimi, e il più delle volte sono mascherati da affetti. Un partner aggressivo o comunque giudicante. Un ambiente lavorativo vessatorio, un’insegnante che ci prende di mira. Un qualsiasi contesto ci esponga a piccoli ( o grandi) attacchi quotidiani, reiterati nel tempo, è un contesto in cui il nostro amor proprio è in pericolo. Ogni giudizio, ogni critica, ogni aggressione, sono picconate inferte a quel muro che tanto faticosamente abbiamo costruito. All’inizio siamo in grado di incassare i colpi senza troppa fatica. A lungo andare però, si rischia di perdere lucidità. In questi casi, quando ormai l’autostima è distrutta, il pericolo più grande è proprio perdere di vista noi stessi.
Quando l’amor proprio viene a mancare, non siamo più in grado di proteggerci. Non riusciamo più a rivendicare e pretendere il rispetto che meritiamo. Anzi, quando la situazione è del tutto compromessa, potrebbe addirittura capitare di percepire quegli attacchi personali come meritati.
Come praticare l’amor proprio?
Come fare allora per evitare di perdersi? L’amor proprio è un esercizio quotidiano che inizia già nei primissimi giorni di vita. Ci sono studi che dimostrano come già nei lattanti si pongano le basi dell’autostima del bambino. Comportamenti più o meno corretti da parte dei genitori possono essere determinanti nella crescita degli adulti del futuro. Con il passare del tempo però, la costruzione, la conservazione e la cura della nostra autostima, è un lavoro da fare in solitaria. O quasi.
Come dice Wilde nel nostro aforisma di apertura, amarsi è la chiave di una vita felice. Ma è anche un impegno quotidiano e un lavoro costante. Nella frenesia di ogni giorno infatti è facile distrarsi. Rimanere centrati è invece importantissimo per vivere con serenità le sfide della vita. Che ne dici di scoprire insieme quali piccole (o grandi) pratiche quotidiane possono aiutarti nell’alimentare il tuo amor proprio?
Crea un ambiente sereno
Se è vero che praticare l’amor proprio è un esercizio personale, è vero anche che muoversi in un contesto sano e piacevole è fondamentale. Circondati di persone piacevoli, stimolanti e positive. Persone che apprezzano ciò che fai e la persona che sei. Persone che sappiano muovere critiche costruttive senza farti sentire giudicato. E soprattutto smetti di paragonarti agli altri. Se ti senti inadeguato, o pensi che gli altri siano migliori di te, non crogiolarti nell’insoddisfazione, ma sfrutta l’amor proprio per migliorarti. Diventa il trampolino di te stesso.
L’amor proprio fiorisce tra emozioni positive
Un altro fattore molto importante è l’approccio che hai verso la vita e le relazioni. Imparare a gestire, ad accogliere le emozioni, sarà cruciale. Fai del tuo meglio per coltivare emozioni positive. Se senti che l’istinto ti porta a reagire con negatività, fai un passo indietro. Respira, conta fino a dieci, e sforzarti di trovare un appiglio positivo in quella coltre grigia che sono i tuoi pensieri. Aiuta i pensieri positivi a farsi largo, ti sentirai subito meglio e avrai le energie necessarie per un altro step importante. Uno dei nemici più forti del nostro amor proprio è la paura. Affrontare le tue paure sarà l’inizio di una vita nuova e piena di avventure.
Pensi che questo percorso sia troppo difficile? Non temere di dover fare proprio tutto da solo. Se è vero che siamo noi ad alimentare e ad aver cura del nostro amor proprio, è anche vero che ci sono mille modi diversi per aiutarci a farlo. Lo yoga, la meditazione, la mindfulness, sono tutti ottimi strumenti. Tutte quelle pratiche che ti costringono a dedicarti del tempo di qualità, a fermarti, ad ascoltarti, sono la palestra perfetta per un amor proprio in affanno. Prova!
Esercita la creatività
Hai sempre pensato di non avere talento artistico e per questo hai trascurato la tua parte creativa. Che grande errore! Le vie della creatività sono ben più infinite di quelle più blasonate del nostro Creatore! Non è necessario essere Michelangelo per sfogare la creatività, e soprattutto non è il giudizio finale quello che conta. Dipingere, scrivere, ma anche cucinare, o modellare la plastilina. Il risultato non è importante. Quello che conta davvero, quello che mette in moto gli ingranaggi più profondi, è il percorso creativo. È quel tempo catartico in cui attraverso le mani, i materiali, le padelle, facciamo affiorare la parte più libera di noi. E niente ci fa stare bene quanto la libertà.
L’amor proprio è la chiave della felicità
Ecco, se dovessimo semplificare l’aforisma di Wilde con cui abbiamo aperto, potremmo dire appunto che l’amor proprio è la chiave della felicità. Nessuno dice che sia semplice alimentarlo, ma tutti siamo d’accordo nel dire che sia necessario farlo. L’impegno quotidiano nell’aver cura di noi stessi, della parte più bella e allo stesso tempo più fragile di noi, sarà ripagato dalla serenità con cui affronteremo la vita. Perché se è vero che possiamo fare del nostro meglio per costruire intorno a noi un piccolo o grande ecosistema felice, è anche vero che le insidie sono sempre in agguato. E lì, dove le nostre certezze esterne vengono meno, c’è solo una persona in grado di proteggerti con tutto lo slancio e l’amore che meriti. Eccola, la vedi? È proprio lì che ti guarda dallo specchio.