“Ma su dai, perché non prenderla con filosofia!” Quante volte ci siamo sentiti dire questa frase da amici, parenti, persone che magari non hanno ben capito il nostro stato d’animo inquieto e schiacciato da un recente fallimento. Fallimento secondo chi poi? Questo lo vedremo più avanti. Quello che è diventato un modo di dire però, quasi un tagliar corto a volte, nasconde una grande verità: ma cosa vuol dire prenderla con filosofia?
Cosa vuol dire prendere la vita con filosofia?
La filosofia ci sembra una cosa astratta appartenente ad un mondo che non è il nostro. Ci immaginiamo grandi tuniche bianche, cetre che suonano di sottofondo, filosofi con i loro sandali di cuoio che passeggiano senza nulla di meglio da fare che fare ragionamenti fantasiosi sulla vita: prenderla con filosofia, ecco fatto! Ma non è così. La filosofia, con il tempo, ha assunto per molti un significato sbagliato di “cosa inutile e immateriale” pertanto non importante: niente di più sbagliato. La filosofia, oggi come allora, serve per affrontare la vita in tutte le sue sfaccettature, in tutti i suoi alti e bassi. Prenderla con filosofia infatti significa mantenere la calma e la serenità d’animo anche di fronte alle avversità della vita. Dopotutto come diceva Aristotele:
Se c’è una soluzione perché ti preoccupi? Se non c’è una soluzione perché ti preoccupi?
Un ragionamento che non vuole spingerci a fare spallucce, ma punta a decomprimere il nostro compresso cervello che cerca una soluzione ad ogni problema della vita. E di problemi, tutti noi ne abbiamo parecchi, fra tutti il tempo.
Prenderla con filosofia: il problema tempo
Il tempo è il tarlo più grande dell’uomo qualsiasi sia la generazione. Credete che Seneca ad esempio se la passasse bene?
se la impiegassimo bene, nella sua interezza, la vita che ci è stata data è sufficientemente lunga e generosa da poter realizzare risultati grandissimi. Ma quando la lasciamo scorrere via, nel lusso e nel disimpegno; quando non la spendiamo per nessuno scopo che sia buono, alla fine siamo necessariamente costretti ad accorgerci che è passata, ormai tutta alle nostre spalle, e che non abbiamo compreso che se ne stava andando. È così: non riceviamo una vita corta, ma siamo noi a renderla breve. Non siamo poveri di vita, ma ricchi.
Vi ricorda qualcosa questo ragionamento? Seneca nel suo De Brevitate Vitae descrive una situazione molto simile alla nostra: dopo quasi duemila anni sembra che la situazione non sia molto diversa, il tempo continua a sfuggirci di mano e a frustrarci enormemente.
Ma, ehi! Non deprimiamoci per questo: prendiamola con filosofia. Come? Scopriamolo subito.
Come prendere le cose con filosofia?
Abbiamo citato sopra una parola brutta brutta e che ci spaventa enormemente. È il mostro sotto al letto degli adulti, lo scheletro nell’armadio di ogni studente, freelance, impiegato: il fallimento. Viviamo in una società che non ammette errori, non ammette pause, non ammette percorsi di vita alternativi. Prenderla con filosofia sembra diventato davvero impossibile. Ma fermiamoci un attimo. Non vogliamo consigliarti di svegliarti alle cinque di mattina per essere più produttivo durante la giornata. Non si parla di produttività, ma di un equilibrio tra mondo attivo e produttivo e un mondo interiore molto importante: il nostro. Come coltivare il nostro spazio interiore?
Non temere la noia
La noia ci spaventa. Se ci sentiamo annoiati sentiamo suonare nella nostra testa un campanello d’allarme: “se mi sto annoiando significa che sto perdendo tempo”. Quando sentite quel campanello mentale, prendete una fionda mentale, un sasso mentale, e mentalmente mandate quella campanella in mille pezzi. Il filosofo Bertrand Arthur William Russell, premio Nobel per la letteratura nel 1950 (i filosofi non vengono solo dall’Antica Grecia) dice riguardo alla noia:
Una certa capacità di sopportare la noia è quindi indispensabile per avere una vita felice, ed è una delle cose che si dovrebbero insegnare ai giovani.
La noia permette di vivere uno spazio interiore sempre più piccolo. Di contemplare la nostra interiorità in un momento di pausa, di creare qualcosa di nuovo. Perché la noia è strettamente legata alla creatività. Non spaventiamoci dunque difronte ad un momento di ozio. Non corriamo a riempire quel vuoto apparente. Ascoltiamo le nostre emozioni, è un buon momento per prenderla con filosofia.
Conosci te stesso
Un’esortazione uscita dalla saggia bocca di Socrate e messa nero su bianco, anzi incisa su pietra sul tempio di Apollo di Delfi. Un aforisma che conoscono anche i sassi, talmente famoso che ormai, quando ci imbattiamo in lui, lo ignoriamo. Invece in tre parole, Socrate ci fa riflettere e ci spinge a chiederci: conosciamo davvero noi stessi? In una società che tende a spersonalizzare l’individuo e che ci dice quali obiettivi raggiungere senza considerare le nostre attitudini, è normale che ci sentiamo persi, in balia di una barca che non è la nostra. Abbandoniamo la nave. Buttiamoci in quel fiume dove non si può entrare mai due volte perché il flusso scorre e quindi l’acqua che ci ha bagnato la prima volta non può essere la stessa (Eraclito e il suo Panta Rei), e nuotiamo fino a riva.
Qui abbandoniamoci. Distendiamo corpo e mente e prendiamoci quel momento di ozio. É il momento di prenderla con filosofia.
Prenderla con filosofia: ok, ma più concretamente?
Conoscere se stessi: più facile dirlo che a farsi. Serve tempo per conoscerci, per ascoltarci, per capire cosa vogliamo davvero. E ritorna lo spauracchio del tempo, ma questa volta siamo consapevoli che non siamo davvero prenda dello scorrere inesorabile delle ore. Tutto il tempo che ci prenderemo per ascoltarci non sarà mai tempo perso. E dal momento che la filosofia non è fatta solo di vecchi ateniesi e romani, concludiamo con le parole dell’aviatore più famoso della letteratura, Antoine de Saint-Exupery:
Amare vuol dire soprattutto ascoltare in silenzio.
Ascoltiamoci dunque in silenzio, altro elemento che ci spaventa. Più rumore abbiamo intorno a noi, più non dobbiamo concentrarci su noi stessi e capire che forse la laurea in economia non era proprio quello che volevamo, che trovare un lavoro a tempo indeterminato non è la soluzione che fa per noi, che per avere figli non siamo pronti. Quante cose possiamo scoprire se solo ci fermiamo un attimo. Non spaventiamoci di quello che potremmo sentire: prenderla con filosofia, questa volta sul serio.
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