Accettare il proprio corpo. Un concetto importante che è diventato, negli ultimi anni, una vera e propria filosofia chiamata Body Positive. L’idea che sta alla base di questo movimento ha un significato profondo. Si vuole intervenire sull’autostima di uomini e donne “imperfetti”, almeno secondo i canoni di bellezza della società social.
Ma i buoni propositi sono stati in parte deviati. La promozione dell’obesità è una delle conseguenze negative di un pensiero che, proprio come i dettami di una religione, si tende a storpiare come ci pare.
In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza. Vediamo insieme cosa significa davvero accettare il proprio corpo.
Accettare il proprio corpo: cos’è la body positivity
Il concetto di Body Positivity non nasce intorno al 2010 come siamo abituati a pensare, ma ben 14 anni prima. Era il lontano 1996 quando nacque il sito web thebodypositive.org. Fondato da uno psicoterapeuta e da un paziente con disturbi alimentari, il sito web si pone tutt’oggi l’obiettivo di aiutare le persone sì ad accettare il proprio corpo, ma adottando un’ideale salutistico basato su un’alimentazione sana e uno stile di vita attivo.
Siamo partiti da un piccolo seme e oggi vediamo come questo seme ha sviluppato radici profonde e rami carichi di frutti, alcuni buoni e davvero positive, alcuni marci e ancora irrealistici. Cosa significa davvero Body Positive? Ci limitiamo a parlare di peso e obesità? Assolutamente no.
Accetta il tuo corpo, sei una meraviglia
Vitiligine, cellulite, smagliature, ma anche rughe e corpi che cambiano naturalmente: accettare il proprio corpo significa accettare noi stessi e i cambiamenti inevitabili della nostra vita.
Tutti noi abbiamo dei difetti e sono proprio quei difetti che ci rendono unici. Dal naso importante al braccio amputato. Sono due casi diversi, ma emblematici perché hanno in comune la fatica di accettarci così come siamo. Così come la vita – a volte – ci ha portato ad essere.
Un corpo in gravidanza sarà, ovviamente, diverso dal corpo che avevamo prima. E va bene così.
Accettare il nostro corpo significa fare un grosso lavoro sulla nostra autostima. Lavorare su eventuali disturbi alimentari, particolarità o vere e proprie menomazioni del corpo per il proprio benessere psicofisico.
Però attenzione a quanto ci circonda. I social non sono, quasi mai, d’aiuto. Non lasciarti ingannare – quindi – da foto patinate ed irrealistiche. Il body positive è una bandiera che viene sventolata con forza, ma a mancare è la sostanza. I loro intenti sono evidentemente commerciali.
Basta guardare alle recenti campagne pubblicitarie realizzate da modelle con vitiligine. Di certo non sono le classiche ragazze della porta accanto. Ragazze acqua e sapone. Ma top model a tutti gli effetti: alte, magre e tirate a lucido. Spesso la loro vitiligine è perfettamente simmetrica, troppo per essere considerata credibile. Sono dei modelli irraggiungibili, camuffati da body positivity.
Body positivity Italia: un esempio in copertina
«Abbiamo voluto questa copertina e abbiamo chiesto a Vanessa Incontrada di posare nuda per noi per riflettere sul tema della Body Positivity e sulle implicazioni del concetto classico di bellezza sulle nostre vite. La questione è complicata, vede il corpo delle donne in prima linea e annovera tutto quello che ci è stato insegnato con libri, spot, film, moda, cartoni animati e condizionamenti sociali, culturali e famigliari dagli anni Cinquanta a oggi. In fatto di bellezza, oggi sta succedendo quello che è successo alla terra dopo la scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo: là dove si pensava finisse il mondo, ne è iniziato un altro. E là dove si pensava finisse la bellezza forse e finalmente ne sta sorgendo una tutta nuova».
Queste le parole di Simone Marchetti, direttore di Vanity Fair che nel 2020 ha pubblicato in copertina una foto di Vanessa Incontrada, nuda e in sovrappeso. L’attrice e conduttrice televisiva è stata, infatti, a lungo vittima di body shaming proprio a causa dei suoi cambiamenti di peso. Titolo di copertina: Nessuno mi può giudicare.
Si tratta di una copertina che sicuramente è rimasta impressa nelle nostre menti. Come esempio di come un corpo, in questo caso dopo la gravidanza, può cambiare e per l’inaspettata pioggia di critiche subite per un aumento di peso del tutto naturale. Ancora una volta è emerso il lato negativo dei social.
Il lato nero dell’accettazione del proprio corpo
L’essere “belli per quello che si è” e, di conseguenza, l’accettare il proprio corpo ha preso ben presto una direzione molto poco salutista. Accettare il tuo corpo – infatti – non significa continua a rimanere in una situazione di stallo. Quando il tuo corpo chiede aiuto non puoi rispondere con un’altra fetta di pizza e un boccale di birra. Proprio come vuole il concetto originale di body positive del 1996… accettati, ma con intelligenza.
Non dare retta a Internet e alla pubblicità. In questi mondi l’ipocrisia regna sovrana. Le modelle curvy sono delle perfette clessidre con il “grasso sui punti giusti” (giusti per chi?). In ogni caso non rappresentative della realtà quotidiana.
A prescindere dal giudizio degli altri, tieni a mente che sei l’unica persona che può occuparsi del tuo benessere.
E ricorda: il tuo corpo è un tempio, non un luna park.
Come accettare il proprio corpo?
Quello del Body Positive è un concetto piuttosto complicato. Più del previsto, vero? Come facciamo ad accettare il nostro corpo con tutto quello che ci circonda e che ci appare continuamente sotto gli occhi? Ecco qualche consiglio:
- Non valutare solo l’estetica, ma anche la funzione. Il nostro corpo non è mera forma. Non può essere valutato sono in termini di bello e o brutto. Esso ci permette di raggiungere i nostri obiettivi e di superare i nostri limiti. Concentrati su quello che può fare e che ha già fatto.
- Alimentazione corretta. A differenza di quello che si crede, la “dieta sana” non ci mantiene soltanto in forma fisica. Anche mentale. E la tua mente ti aiuterà a superare tutto.
- Il tuo corpo è parte di te: prenditene cura. Un bagno caldo quando sei stanco, una passeggiata per smaltire l’ansia. Lavora sull’immagine che hai di te.
Ma soprattutto, non ci stancheremo mai di dirlo, non aver paura di rivolgerti ad un professionista.
In conclusione
Accettare il tuo corpo non è sempre facile e, come abbiamo visto, non si tratta sempre e solo di “qualche chilo in più”.
I canoni estetici dettati dalla pubblicità e dai social ci spingono ad autosabotarci, a non farci sentire all’altezza. Ma dobbiamo prendere il meglio del Body Positive e farlo nostro. Sapevi ad esempio che alcuni studi hanno rilevato una grande insoddisfazione del proprio corpo da parte di donne asiatiche? Perché una donna dai tratti somatici e dalle caratteristiche fisiche asiatiche dovrebbe soffrire di non avere un aspetto più occidentale? Perché i canoni estetici occidentali sono ritenuti migliori dei quelli orientali? Assolutamente no! Eppure chirurgia estetica e acquisti compulsivi di prodotti di make-up sono all’ordine del giorno.
Sono dati che fanno riflettere.
La percezione di noi stessi non può passare attraverso immagini che ci vengono proposte. Abbattere le barriere mentali e capire che la vera bellezza sta nell’imperfezione umana è il primo passo per accettare davvero noi stessi.
Continua a seguirci, con tutte le imperfezioni che ti rendono una persona unica.