E se...non ottenessi il lavoro? …non passassi l’esame? E se. Due paroline molto piccole e al contempo molto potenti che ci possono condizionare per tutta la vita. In ogni decisione. È ora di silenziare queste parole e di iniziare, finalmente, a vivere meglio. Come mettere in una scatola mentale i nostri pensieri inutili? Scopri come smettere di preoccuparsi. Sempre. Per tutto.
Preoccupati da tempo immemore
Viviamo più a lungo dei nostri antenati; ma soffriamo di migliaia di ansie e preoccupazioni artificiali. Gli antenati affaticavano solo i muscoli, noi esauriamo la forza del più sottile dei nervi.
Edward George Bulwer-Lytton
Chi era Sir Edward George Earle Bulwer-Lytton? E chi si ricorda! All’epoca però, siamo nell’800, era uno scrittore e un politico britannico molto conosciuto. Ogni volta che iniziamo una frase dicendo “era una notte buia e tempestosa” o quando sfoderiamo il famoso detto “la penna è più potente della spada” stiamo citando proprio lui. Quindi, indirettamente, lo conosciamo almeno un pochino.
Ma a noi interessano le parole “soffriamo di migliaia di ansie e preoccupazioni” qui sopra. È curioso come un uomo ottocentesco, simbolo del suo tempo, si sentisse così schiacciato dalle proprie ansie proprio come noi. Chissà poi se davvero i nostri antenati affaticavano davvero solo ed esclusivamente i muscoli. Chissà se invece anche l’uomo delle caverne non pensasse “e se non riuscissi a cacciare bene domani?” “E se morissimo tutti di fame?” La verità è che, in qualunque tempo viviamo, le ansie, le paure, le angosce, sono sempre presenti e pressanti. E quelle parole “e se” sono come degli spilli nel nostro cervello dall’alba dei tempi. Eliminarle completamente è impossibile, ma sicuramente possiamo fare molto per ridurre i pensieri ossessivi negativi. Ci avranno provato gli uomini delle caverne? Ci avrà provato Sir Edward George Earle Bulwer-Lytton? Noi, di sicuro, ci vogliamo provare e, soprattutto, riuscire. Smettere di preoccuparsi: ecco come.
Come smettere di preoccuparsi
Com’è possibile smettere di preoccuparsi se questo atteggiamento è radicato in noi? Non dobbiamo smettere di preoccuparci in modo totale. La preoccupazione e la paura ci permettono di sopravvivere. Il problema sopraggiunge nel momento in cui le nostre preoccupazioni sono al centro dei nostri pensieri e della nostra quotidianità.
L’atteggiamento mentale è la chiave che può aprire quella scatola che abbiamo nominato prima. Quella scatola in cui racchiuderemo i nostri pensieri inutili e negativi. Fai un respiro profondo. Iniziamo una piccola autoanalisi e vediamo insieme qualche soluzione. Come smettere di preoccuparsi?
Distingui i pensieri
Le preoccupazioni possono essere logiche o illogiche ed eccessive. Sono quelle che ci portano via un sacco di energia per niente. Non essere preoccupato in modo generale riguardo, ad esempio, a studi e lavoro, ma contestualizza. Sei preoccupato per un particolare progetto? Spezzetta le tue ansie e cerca di risolvere i problemi un passo alla volta. Pensare in micro è la soluzione ideale per migliorare la macro e per non disperdere la tua attenzione in scenari catastrofici ed immaginari.
Smettere di preoccuparsi: c’è soluzione?
Se c’è una soluzione perché ti preoccupi? Se non c’è una soluzione perché ti preoccupi?
Aristotele
Quante volte ci hanno ripetuto questa frase di Aristotele? Una grande verità, ma è molto difficile da applicare nella vita di tutti i giorni. Abbiamo detto che la paura è una reazione normale. Tuttavia, se il problema non dipende da te, davvero, cerca di non pensarci. Se non puoi fare nulla perché è fuori dalla tua area di controllo, silenzia quella voce negativa che ti ronza nella testa. Mettila nella nostra scatola.
Ti stai perdendo un mondo
La dolorosa verità è che le tue preoccupazioni ti stanno facendo perdere il momento. Un bel momento, che non si ripeterà più. Se ti stai preparando per un esame, la preoccupazione di prendere un’insufficienza non solo ti farà memorizzare meno informazioni, ma ti impedirà anche di imparare qualcosa che per te è interessante. Non parliamo poi delle vacanze. Rilassarsi durante le ferie è sempre molto difficile per chi soffre d’ansia. Spegni un po’ il cervello. Te lo meriti.
Oltre alle nostre ansie da prestazione c’è, spesso, una preoccupazione più acuta delle altre: la preoccupazione nei confronti degli altri.
Smettere di preoccuparsi per gli altri
Un’angoscia da genitori questa, ma, a meno che tu non sia mamma o papà e che tuo figlio abbia qualche problema reale a scuola, allora questa preoccupazione lasciala andare.
Ci sentiamo spesso molto più importanti di quanto non siamo realmente e ci sovraccarichiamo di preoccupazioni che non ci competono. Ma la verità è che il nostro partner, i nostri amici, i nostri fratelli e sorelle, i nostri collaboratori, possono farcela anche senza di noi. Come ci ricorda Zerocalcare, siamo solo un filo d’erba in un prato. E già questo pensiero non ti rende meno angosciato?
Ma non ti rendi conto di quant’è bello? Che non ti porti il peso del mondo sulle spalle, che sei soltanto un filo d’erba in un prato? Non ti senti più leggero?
Sarah, Zeroclacare
Chiudiamo anche il nostro senso di onnipotenza dentro quella scatola insieme alle altre preoccupazioni. Pensiamo al nostro mondo interiore che non significa fregarsene degli altri, ma riconoscere che ognuno ha il proprio universo da gestire e noi siamo solo una piccolissima parte di esso.
Com’è la tua scatola?
Chi l’avrà immaginata come uno scrigno alla Biancaneve con un cuore d’oro trafitto da una spada come chiusura. Altri magari avranno immaginato una scatola a carillon che suona ogni volta che la apri. Qualcuno invece avrà pensato ad una semplice box di cartone. Qualunque sia la tua scatola, l’importante è aprirla e riuscire a riempirla di quei pensieri ossessivi, negativi, che ti condizionano la vita.
Se hai letto questo articolo fino in fondo significa che vuoi davvero liberarti di questi pensieri pesanti e sei anche consapevole di quanto questi pensieri siano inutili. Già questa è una grande conquista: sai di essere in balia non di sentimenti logici, ma in preda a pensieri che non ti portano alcun beneficio.
Prova a rispondere ai tuoi e se: E se mio figlio cade? Si sbuccerà le ginocchia, non è grave. E se non consegno in tempo quel progetto urgentissimo che il cliente vuole per ieri? Il cliente se ne farà una ragione e la prossima volta rispetterà i normali tempi di lavoro. E se mi lascia? Sopravviverai.
La soluzione c’è sempre. Quindi smettere di preoccuparsi è un’ottima idea. Sei riuscito a riempire la tua scatola?
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