Diciamolo apertamente: gli eventi degli ultimi anni ci hanno messo a dura prova. È vero, magari abbiamo avuto molto tempo libero. Abbiamo riscoperto degli hobby dimenticati. Abbiamo avuto il tempo di ascoltarci. Ma anche di guardarci dentro in profondità. Questo per qualcuno è stato un viaggio piacevole. Per altri invece ha significato fare i conti con difficoltà nuove o fino ad allora ignorate. Ti sei sentito sopraffatto? Avresti voluto sfruttare questo tempo in modo migliore ma ti sei frenato? Ti senti stressato, o insoddisfatto? Se senti il bisogno di riequilibrare il tuo io interiore ed esteriore, un percorso di coaching olistico è la strada da percorrere.
La figura del coach olistico non è certo nata adesso. É innegabile però che la storia recente abbia acceso l’interesse sul benessere psicofisico in modo più marcato. Quello che pre-pandemia era considerato un po’ un lusso, o un vezzo, oggi è un’esigenza rivendicata da molti. Il tempo che ci è stato concesso – seppure in un momento di difficoltà globale, è servito. Abbiamo preso coscienza che il nostro corpo è la prima e la più importante casa che abitiamo, e dobbiamo averne cura nella sua totalità. Ecco perché abbiamo deciso di spiegarti un approccio poco conosciuto ma indispensabile, quello del coaching olistico. Se avrai la pazienza di leggere fino in fondo siamo sicuri che sarai d’accordo con noi.
Chi è e cosa fa un coach olistico
Prima di presentarti la figura dell’operatore olistico, facciamo un piccolo passo indietro. Ti servirà ad avere ben chiaro ruolo e definizione. Iniziamo col dire che il termine olistico è stato associato per molto tempo, sbagliando, alla sfera new age. La parola deriva invece dal greco “hòlos” e indica semplicemente la totalità di qualcosa. Il coaching olistico, quindi, non ha niente a che vedere con teorie fantasiose e rituali. Indica solo l’approccio globale verso salute e benessere applicato dal coach. Olistiche sono chiamate anche tutte quelle discipline di cui il coach olistico si avvale.
Fatta questa premessa avrai capito che il coach olistico opera prendendo in considerazione ogni aspetto dei propri clienti. Pone l’attenzione sulle necessità di mente, corpo e spirito insieme. Considera anche il contesto familiare e l’ambiente in cui vivi e lavori. Questo perché il benessere (o il malessere) di ognuna delle parti incide sulle altre. Il perno su cui ruota un percorso di coaching olistico è proprio il lavoro parallelo su tutti gli aspetti che concorrono al farti sentire bene. Senza lasciarne indietro nessuno.
La figura del coach olistico può essere valorizzata sia in campo “life coaching” che nel settore business. Sono moltissime infatti le aziende che già hanno fatto di questa figura un punto di riferimento.
Le sinergie vincenti
Il coaching olistico lavora su consapevolezza e impegno, e si avvale di sole tecniche naturali. Ogni coach è specializzato in una o più delle discipline olistiche. Tra queste rientrano la meditazione, lo yoga, il Reiki, ma anche i massaggi, la cristallo terapia, la naturopatia, i Fiori di Bach. Ancora potrebbe proporre un percorso di training fisico e nutrizionale e il counseling, ovviamente. Il più delle volte molti di questi insieme, al fine di creare una sinergia vincente su tutti i fronti. Il coach olistico è spesso un operatore specializzato in una o più discipline olistiche, che già lavora nell’ambito del benessere psicofisico e vuole estendere le proprie competenze al coaching.
Come funziona il coaching olistico
Come abbiamo già detto, il punto di partenza è individuare i punti di forza positivi. Questo perché quegli aspetti metteranno in modo la parte più ricettiva di te, stimolando appunto la consapevolezza e l’impegno. Insieme al tuo coach olistico definirai l’obiettivo che vuoi raggiungere e il miglior percorso per raggiungerlo. Questo, infatti, non ti sarà mai imposto dall’alto. Per tutta la sua durata ci sarà uno scambio paritario. Non a caso, la dote più importante per chi desidera diventare un coach olistico, è l’empatia.
Ascolto, accoglienza, visione d’insieme. Sono questi i cardini su cui si costruisce un percorso di coaching olistico. Come vedi però, pur parlando di salute e benessere, non abbiamo minimamente usato parole come diagnosi, o cura. Il motivo è presto detto. Il coaching, di qualunque natura sia, non confligge mai con la medicina allopatica, né tanto meno pensa di sostituirsi ad essa. Non diagnostica patologie, e nel caso in cui ci fossero dubbi, rimanda subito a chi di competenza. Non prescrive farmaci. Il coach olistico, nello specifico, potrebbe consigliare l’uso di Fiori di Bach, o integratori naturali. Nella maggior parte dei casi però, il lavoro principale è un lavoro su se stessi fatto di confronto, dialogo, esercizi mirati al perseguire un obbiettivo preciso. Al massimo, il coach potrà essere un valido alleato del medico. Ma un professionista non proverà mai a prenderne il posto.
Approccio olistico nello specifico
Ora che ti sei fatto un’idea generale su come opera il coach olistico, entriamo più nello specifico. Abbiamo detto che il termine olistico indica l’approccio onnicompresivo che questo tipo di percorso usa. Ma cosa significa questo, in termini pratici? In che modo vengono trattati corpo, mente e spirito? Vediamolo insieme.
Sul piano strettamente fisico il coaching olistico prende in analisi cosa funziona del mondo fisico e sociale. Non solo nella sua intimità quindi, ma anche nell’ambiente in cui vive. Sul piano mentale invece si lavora su quelle che sono convinzioni e condizioni limitanti. Queste infatti non solo influiscono sul percorso personale, ma talvolta anche sul benessere fisico. Una volta riconosciuti questi limiti auto imposti, si lavora per inserire convinzioni positive e funzionali al successo. Per ciò che attiene la sfera spirituale invece, al coachee vengono proposte pratiche quali appunto meditazione, visualizzazione, ecc. Queste possono agire positivamente sul benessere fisico, rafforzando anche le capacità e convinzioni mentali.
Coaching olistico: esempi
Come abbiamo detto qualche riga più su, il coach olistico associa al dialogo anche una o più pratiche. Tra le discipline olistiche troviamo lo Yoga, il Reiki, il Qi Gong. Ma anche le varie tecniche di visualizzazione e meditazione, la cristallo terapia, e molte altre pratiche che hanno radici profonde. Tante discipline olistiche rimandano anche alla medicina cinese. Il filo conduttore di tutte é un’attenzione globale verso l’individuo. Prendiamo lo Yoga, ad esempio. La costanza e l’esercizio sono fondamentali per riuscire ad entrare in posizioni sempre più complesse, ma un corpo allenato non basta. E’ fondamentale che la mente e lo spirito siano presenti a se stessi, ed altrettanto efficienti, affinché la pratica riesca.
Una mente afflitta, appesantita dallo stress, influirà sul corpo. Questo non sarà in grado di controllarsi in modo adeguato e la pratica yogica ne risentirà. Lo stesso vale se pensiamo alla meditazione. se spirito, corpo e mente non sono allineati, ti sarà impossibile riuscire a concentrarti a sufficienza. In tutti questi casi ci sono però degli esercizi progressivi che possono aiutare. Sgombrare la mente, regolare il respiro, rasserenare lo spirito. Questi sono step fondamentali per avere un pieno controllo di sé. E solo una volta raggiunto sarai in grado di esprimere tutto il tuo potenziale.
Come diventare coach olistico
Stai pensando di iniziare il percorso per diventare un coach olistico? Bene, la prima cosa che devi sapere è che il coach è una professione riconosciuta e regolamentata dalla Legge 4/2013. Esiste un’associazione professionale in Italia, l’AICP – Associazione Italiana Coach Professionisti e la scelta migliore che puoi fare è un corso riconosciuto dall’ ICF – International Coach Federation. Una volta terminato il tirocinio e superato il test, potrai iscriverti al registro ufficiale. In questo modo sarà preparato ad affrontare la tua nuova carriera con le qualità migliori: professionalità e autorevolezza.
Il percorso svolto prima del corso da coach non è fondamentale che sia inerente a questo. Puoi essere o meno laureato. Puoi avere lauree più o meno tecniche. Ciò che conta è la passione e il desiderio di iniziare un percorso sfidante e gratificante. Più avanti ancora, la tua motivazione nascerà senza dubbio dal vedere brillare una luce nuova negli occhi dei tuoi clienti.
Per quanto riguarda il coaching olistico nello specifico, dovrai anche – se non lo sei già – prepararti sulle discipline olistiche che preferisci. Anche qui ovviamente ti consigliamo percorsi di studio riconosciuti.
I corsi migliori per diventare coach olistico
Abbiamo cercato e selezionato per te alcuni corsi tra i tanti proposti sul mercato.
HOLISTIC COACHING, Druga Formazione. Questo corso è pensato per chi è già un operatore olistico avviato e vuole integrare le proprie sessioni con la competenza di un coach, così da non dover eventualmente fare riferimento a un professionista esterno. La stessa scuole offre moltissimi corsi di discipline olistiche.
Un corso interamente on-line da poter gestire come preferisci è invece quello per LIFE COACH e operatore olistico della Società italiana di Scienze del Benessere (SISB). Il corso è riconosciuto a livello italiano e europeo. La scuola infatti ha ottenuto l’attestazione di Holistic Sciences Academy (HSA) (delibera n° 2 del 12 settembre 2021). Questo la rende idonea al rilascio dei Diplomi di Life Coach a livello europeo e di Operatore olistico per l’Italia.
The Vision Training è invece il percorso formativo creato da Ombretta Fontanini. Una community che è quasi una grande famiglia, un percorso articolato, completo, impegnativo ma che promette di aprire un mondo a chi lo segue. Che sia per farne una professione o un semplice arricchimento personale. Anche in qui la certificazione non è legata all’ITF bensì all’ IPHM – International Practitioners of Holistic Medicine.
Pro e contro del coaching olistico
Lo stress o l’insoddisfazione personale sono degli ostacoli che se subiti possono diventare montagne. Se riconosci che c’è un problema dentro o intorno a te, ti poni già in una posizione di controllo verso di essi. Ecco qual è il primo passo per non farti schiacciare.
Il secondo potrebbe essere, magari, proprio rivolgerti ad un coach olistico. Quello che devi sapere è che da questo percorso puoi trarre infiniti benefici. Allo stesso tempo però devi sapere che non sarà facile. Guardarsi allo specchio è sempre un gesto che porta a galla le nostre più profonde fragilità. Ecco dunque, forse, l’unico “contro” del coaching olistico. Ma siamo davvero sicuri che lo sia? Ascoltare la propria fragilità e accoglierla è un passaggio importante per conoscersi. Sapere cosa e chi può scalfire le tue sicurezze servirà a proteggerti in futuro. Capirai, soprattutto, come tu stesso sei in grado di limitarti. In questo modo, un domani, saprai fermarti in tempo senza porre limiti alla tua crescita. Con il coaching olistico, oltre all’ascolto, conoscerai discipline e pratiche che saranno tue alleate per la vita.
Che tu voglia o stia pensando a un percorso di crescita personale, o una svolta nella tua professione, speriamo di averti dato spunti su cui riflettere. Raccontaci la tua esperienza e se vuoi, condividi i tuoi obiettivi raggiunti e quelli futuri. Facciamo il tifo per te!